
Autore Andy Riley
Prezzo € 10,00
Editore Mondadori (Biblioteca umoristica)
Pagine 84, illustrato

Autore Andy Riley
Prezzo € 10,00
Editore Mondadori (Biblioteca umoristica)
Pagine 100, illustratoSi avvicina il Natale e la corsa ai regali è cominciata.
Il mio consiglio è scontato, passate prima in libreria, che un libro adatto si trova sempre.
Però il suggerimento particolare che voglio darvi è un po’ insolito.
Non si tratta di un libro adatto ai più piccoli, ma senza dubbio piacerà ai fratelli e alle sorelle più grandi, sopratutto se apprezzano l’umorismo surreale e anche un po’ politicamente scorretto.
Si tratta di due piccoli volumi di fumetti, Il libro dei coniglietti suicidi e Il ritorno dei coniglietti suicidi, ad opera dello statunitense Andy Riley.
Pagina dopo pagina, questi dolci batuffoli di pelo sono impegnati con la massima serietà nelle più assurde attività il cui unico scopo sia il porre fine alla loro vita. E lo fanno nei modi più incredibili che mente umana, o meglio mente coniglietta, possa elaborare, dimostrando in ogni caso grande sangue, freddo, estremo sprezzo del pericolo e autentiche capacità trasformiste.
Fanno venire in mente gatto Silvestro o Willy il Coyote per la fantasia con la quale si ficcano in situazioni assurde, con la differenza però che non si tratta assolutamente di eventi accidentali. Ogni tenatto suicidio è pianificato, programmato e spesso messo in atto con un dispiegamento di mezzi e di idee che hanno del sorprendente.
Un’altra particolarità di questi due volumetti è che ci si può divertire a cogliere i riferimenti parodistici a celebri film.
I coniglietti suicidi sono stati un regolare appuntamento per i lettori del britannico Observer Magazine e poi le loro avventure sono state raccolte appunto in due piccoli volumi. La tradizione vuole che l’idea iniziale sia venuta a Andy Riley durante un pranzo di lavoro nel quale ebbe l’idea di disegnare un tostapane dal quale uscivano orecchie da coniglio.
Da quel momento in poi sono diventati una presenza costante sul settimanale britannico, con la loro carica di umorismo nero che vuol far sorridere su un argomento così drammatico. Sono ben lontana dallo scandalizzarmi come hanno fatto coloro che accusano i coniglietti di Riley di essere un’istigazione al suicidio, o quanto meno un’espressione di pessimo gusto, e vedono in queste strisce una assoluta mancanza di rispetto.
Io invece sono convinta che ci siano nella realtà di ogni giorno molti altri modi, più terribili e più subdoli, per mancare di rispetto al prossimo che inventarsi improbabili e ingegnosi suicidi di coniglietti sulla carta.Buon Natale…
Ho tratto le immagini da qui
Dic 07, 2009 @ 23:28:00
A parte alcune vignette decisamente esilaranti, come quella del tostapane e l’altra dell’arca di Noè, devo dire che questi coniglietti suicidi mi danno i brividi. Mi stupisce un poco il fatto che l’autore sia statunitense: è uno stile di humor tipicamente british, come osservi tu. Non mi sembra che un bambino possa cogliere il senso surreale di questi disegni, che mi sembrano adatti proprio agli adulti.
Dic 07, 2009 @ 23:28:00
A parte alcune vignette decisamente esilaranti, come quella del tostapane e l’altra dell’arca di Noè, devo dire che questi coniglietti suicidi mi danno i brividi. Mi stupisce un poco il fatto che l’autore sia statunitense: è uno stile di humor tipicamente british, come osservi tu. Non mi sembra che un bambino possa cogliere il senso surreale di questi disegni, che mi sembrano adatti proprio agli adulti.
Dic 08, 2009 @ 23:43:00
Ho in mente almeno quatto o cinque persone (adultissime) cui regalarlo.
Grazie, mi hai risolto buona parte del sempre più insopportabile problema tormentone natalizio!
Dic 08, 2009 @ 23:43:00
Ho in mente almeno quatto o cinque persone (adultissime) cui regalarlo.
Grazie, mi hai risolto buona parte del sempre più insopportabile problema tormentone natalizio!
Dic 10, 2009 @ 11:16:00
Hai ragione, Ermione, infatti ho premesso che stavolta si trattava di un suggerimento rivolto ai fratelli e alle sorelle maggiori
È un umorismo paradossale che non credo giustifichi le sdegnate proteste che in patria ha suscitato, subissato per altro dal successo di pubblico.
Pure a me ha risolto più volte l’imbarazzo della scelta di un piccolo dono, Gabrilu, anche al di fuori della festa comandata
Un cordiale saluto
Dic 10, 2009 @ 11:16:00
Hai ragione, Ermione, infatti ho premesso che stavolta si trattava di un suggerimento rivolto ai fratelli e alle sorelle maggiori
È un umorismo paradossale che non credo giustifichi le sdegnate proteste che in patria ha suscitato, subissato per altro dal successo di pubblico.
Pure a me ha risolto più volte l’imbarazzo della scelta di un piccolo dono, Gabrilu, anche al di fuori della festa comandata
Un cordiale saluto
Dic 13, 2009 @ 11:39:00
Grazie. Lo comprerei a mia figlia 13enne se riuscissi a convincerla a staccarsi dal PC per dedicarsi alle storie che stanno sulla carta. ma prima o poi scoprirà anche lei il fascino dei libri. Sono fiducioso.
Buona domenica
Dic 13, 2009 @ 11:39:00
Grazie. Lo comprerei a mia figlia 13enne se riuscissi a convincerla a staccarsi dal PC per dedicarsi alle storie che stanno sulla carta. ma prima o poi scoprirà anche lei il fascino dei libri. Sono fiducioso.
Buona domenica
Dic 15, 2009 @ 12:01:00
Annarita, sai scovare sempre delle piccole perle.
Grazie
Dic 15, 2009 @ 12:01:00
Annarita, sai scovare sempre delle piccole perle.
Grazie
Dic 16, 2009 @ 18:43:00
In effetti, almeno a giudicare dalle vignette pubblicate, l’ispirazione a Willy il Coyote sembra evidente.
Siccome regali non ne faccio, lo comprerò per me, ché mi merito un po’ di coccole 🙂
Ciao!
Dic 16, 2009 @ 18:43:00
In effetti, almeno a giudicare dalle vignette pubblicate, l’ispirazione a Willy il Coyote sembra evidente.
Siccome regali non ne faccio, lo comprerò per me, ché mi merito un po’ di coccole 🙂
Ciao!
Dic 17, 2009 @ 17:34:00
Nowhereman56, l’importante è seminare libri qua e là per casa, con finta noncuranza. I figli, o prima o poi, cedono alla curiosità e gettano un’occhiata. Poi da cosa nasce cosa…
Grazie, Giulia, non è un tipo di umorismo che piaccia a tutti, ma di fronte alla realtà che spesso viviamo, è senza dubbio preferibile.
Sì, dài, Amfortas! Coccolarsi con un libro è una delle cose più gustose che si possano fare!
Salutissimi a tutti.
Dic 17, 2009 @ 17:34:00
Nowhereman56, l’importante è seminare libri qua e là per casa, con finta noncuranza. I figli, o prima o poi, cedono alla curiosità e gettano un’occhiata. Poi da cosa nasce cosa…
Grazie, Giulia, non è un tipo di umorismo che piaccia a tutti, ma di fronte alla realtà che spesso viviamo, è senza dubbio preferibile.
Sì, dài, Amfortas! Coccolarsi con un libro è una delle cose più gustose che si possano fare!
Salutissimi a tutti.