Titolo:Novantanove storie del signor Bonaventura
Autore e illustratore: Sergio Tofano
Editore: Garzanti, Milano, 1964
L’anno di nascita del signor Bonaventura fu il 1917, periodo buio e triste nel quale le sue avventure piene di ottimismo conquistarono rapidamente il favore di grandi e piccini. Sua culla il Corriere dei Piccoli, il celebre settimanale nato per i più piccini come supplemento del Corriere della Sera.
Era un personaggio adulto, anche se si poteva ritenere piuttosto giovane, ma il suo caratteristico aspetto, le ambientazioni stilizzate nelle quali prendevano vita le sue avventure e i personaggi che gli facevano da spalla, fecero immediatamente di Bonaventura un personaggio assai caro ai bambini.
Erano gli anni di Cirillo, Fortunello, Arcibaldo e Petronilla, Bibi e Bibò con il capitan Cocoricò, personaggi d’importazione accanto ai nostrani Quadratino, Bilbolbul e Barbacucco, ma era forte l’esigenza di personaggi italiani da parte del Corriere dei Piccoli, anche se lo zoccolo duro dei piccoli lettori non rilevava, giustamente, alcuna differenza tra i personaggi. Nostrani o d’importazione che fossero, essi popolavano l’immaginario infantile di quegli anni ed erano parimenti amati e apprezzati.
Nel 1917 il direttore del Corrierino, Silvio Filippi Spaventa, ammiratore dei deliziosi figurini che Sto disegna sulle riviste femminili, gli offrì la possibilità di gestire in proprio un’intera pagina.
Nacque così il signor Bonaventura, dinoccolato ed elegante, simile al suo creatore nel fisico, dal carattere aperto e leale, un po’ ingenuo, ma in fondo sempre fortunato. Inizialmente Bonaventura, al termine delle sue originali avventure, riceveva in premio encomi e medaglie, a volte anche la mano di qualche principessina, ma la trovata geniale fu quella del compenso finale, il grande foglio bianco sul quale invariabilmente era scritta la favolosa cifra di un milione. Raccontava Tofano stesso che, per rendere a suo giudizio meno monotono e scontato il finale con l’immancabile premiazione del signor Bonaventura, inventò delle storielle nelle quali alla fine egli perdeva il milione, ma fu subissato di lettere di protesta da parte dei piccoli lettori i quali esigevano il regolare andamento delle storie e l’immediata restituzione del premio finale.
Il “torvo” Barbariccia, il cui colorito variava dal gialliccio al verdiccio, a causa dell’innata cattiveria e dell’inevitabile attacco di rabbiosa itterizia di fronte ai successi di Bonaventura;
gli stolidi parenti Omobono e Pinotto,
il disonesto baron Partecipazio,
il solerte commissario Sperassai,
l’inesperto dottor Crepacuore,
il bellissimo Cecè vanitoso e pasticcione,
il fedele cane bassotto e persino un figlio, il vivace Pizzirì.
Ecco l’opinione di Gianni Rodari sul signor Bonaventura.
La gente si sottovaluta. Negli anni in cui gli adulti cantavano sospirando: “Se potessi avere mille lire al mese”, Bonaventura, senza alzare la voce, indicava ai bambini una meta mille volte più alta. Guadagnò il suo primo miliardo ben prima degli “industrialotti” del lavoro a domicilio. Non ignaro di guai e traversie, spesso disoccupato, col tempo anche sinistrato e senzatetto, Bonaventura ha continuato per mezzo secolo a insegnare che c’è sempre una via d’uscita; che Barbariccia è una tigre di carta; che catastrofi, incendi, fughe di di belve dai circhi, briganti da strada, incidenti automobilistici, cavalli imbizzarriti non hanno mai niente di definitivo: più in là c’è sempre il milione, come sopra le nuvole, anche nei giorni di nubifragio, c’è sempre il sole.
Da bambini abbiamo amato Bonaventura per il suo intrepido candore. Da grandi abbiamo ammirato Sergio Tofano per la sua discrezione, la sua misura, la sua invisibile, sterminata, ironica pazienza.”
Sergio Tofano nella parte di Bonaventura
(Biblioteca del Burcardo, Roma)
Egli stesso portò sulle scene il personaggio del signor Bonaventura in sei brillanti rappresentazioni:
Qui comincia la sventura del signor Bonaventura (Torino, 17 marzo 1927)
La regina in berlina (Roma, 2 febbraio 1928)
Una losca congiura (Roma, 28 febbraio 1929)
L’isola dei pappagalli (Torino, 18 gennaio 1936 e Roma, 1954)
Bonaventura veterinario per forza (Milano, 30 novembre 1948)
Bonaventura precettore a corte (Roma, 20 febbraio 1953)
Il signor Bonaventura ha esordito anche al cinema, nel film del 1941 “Cenerentola e Bonaventura”
Dopo la prima sulle tavole sul Corriere dei Piccoli e la seconda in teatro, il signor Bonaventura è rinato grazie alla 3D Computer Animation e dopo un anno di inteso lavoro nel 2000 è stato presentato a “Cartoons on the bay”, il Festival internazionale di film d’animazione organizzato da RAI-TRADE a Positano, ritrovando il caloroso favore del pubblico e suscitando i commenti positivi degli esperti e della stampa.
Voglio concludere con questa esilarante filastrocca di Sto sugli animali:
(delle orecchie sturate i canali)
Le zanzare a Zanzibar
vanno a zonzo pei bazar
e le mosche fosche e losche
fra le frasche stanno fresche.
Arsi gli orsi dai rimorsi
bevon l’acqua a sorsi a sorsi.
Mentre i ghiri ghirigori
fanno a gara nelle gore,
ai canguri fan gli auguri
con le angurie le cangure.Ecco il merlo con lo smerlo,
il merluzzo col merletto,
la testuggine ed il muggine
ricoperti di lanuggine,
di fuliggine e di ruggine.
Tutti i cervi ci hanno i nervi
e stan curvi e torvi i corvi,
la cornacchia s’ impennacchia
e sonnecchia nella nicchia,
la ranocchia ama la nocchia
e sgranocchia la pannocchia,
i cavalli fan cavilli
ed il ghiozzo ci ha il singhiozzo
e la carpa è senza scarpa
e si fa la barba il barbo
ed i bachi sui sambuchi
fanno buchi con i ciuchi.
Lunghe brache ci hanno i bruchi
e le oche fioche e poche
alle foche fan da cuoche.
I bisonti son bisunti,
qui c’è un ragno con la rogna,
la cicogna sogna e agogna
di vigogna una carogna,
l’anatrotto e l’anatrotta
con la trota trotta trotta.
Nanerottola è la nottola
e il pidocchio ch’è sul cocchio
all’abbacchio strizza l’occhio
e lo sgombro sgombra l’ombra
e l’aringa si siringa
e i mandrilli e i coccodrilli
fanno trilli e strilli ai grilli,
(però i grilli sono grulli).
La murena sulla rena
con la rana fa buriana
ed a galla resta il gallo,
duole il callo allo sciacallo
che barcolla e caracolla,
la mangusta si disgusta
e i machachi mangian cachi,
lo stambecco non ha il becco,
la giraffa arruffa e arraffa
poiché vien di riffa in raffa.
Eleganti gli elefanti
con gli infanti stan da fanti,
la beccaccia si procaccia
la focaccia con la caccia,
la civetta svetta in vetta
e l’assiuolo solo solo
fa un a solo nel chiassuolo.
Per ripicca picchia il picchio,
la tellina sta in collina,
sta in calabria il calabrone
come a Fano sta il tafano…
Le zanzare a Zanzibar
vanno a zonzo pei bazar
“…ma per carità, niente quadretto familiare, niente bozzetto patriottico, niente oleografie patetico-sentimentali; non storie lacrimevoli di piccoli saltimbanchi maltrattati o di spazzacamini affamati, né drammetti pietosi di orfanelli e trovatelli derelitti; non gesti edificanti di scolaretti probi né nobili azioni di balilla eroici. E soprattutto nessuna preoccupazione moraleggiante ed educativa. Càpita così di rado che i bambini si possano portare a teatro: quelle poche volte che càpita, facciamoli ridere, poveri piccoli; e non stiamo lì col fucile spianato della morale, della religione, dell’amor proprio, dell’educazione… Facciamoli ridere, vivaddio, a teatro: ché ogni loro risata accenderà un raggio in più di felicità nella loro esistenza, predisponendoli così all’ottimismo e risvegliando in essi il senso della bontà; più benefica quindi dei predicozzi, dei pistolotti e, soprattutto, della retorica.” (Sergio Tofano, “Recitare per i bambini, SCENARIO, 1937)
Se volete approfondire la conoscenza di Sto e del suo mondo, questo è il posto giusto.
MariaStrofa
Gen 07, 2008 @ 22:17:00
Uh, Grande, Grande! Lo ricordo ancora nell’affare Picpus con Gino Cervi. Non ho fatto in tempo a vedere molte cose di lui, però Adelphi ha pubblicato due libri di sue storie che sono molto belli.
Ciao Annarita, buone feste e tutto e buona Pasqua anca 🙂
RobyBa
Gen 07, 2008 @ 22:27:00
Ciao, Annarita! Bello, bello, bellissimo!!! STO ancora sorridendo!!!! Ma era lui che interpretava il direttore del collegio nel televisivo Giornalino di Gian Burrasca???
Roby [:->>>]
utente anonimo
Gen 07, 2008 @ 23:12:00
Annarita che buon vento porti e allegro: quanta nostalgia e sorriso per questa bella figurina!
Per il 2008 voglio voglio, angelo custode, il signor Bonaventura!
utente anonimo
Gen 08, 2008 @ 13:43:00
da Giuliano:
Tofano era un attore drammatico notevole, ricordo il suo Dostoevskij in tv, in parti notevolissime.
E anche nei disegni non c’è stato solo Bonaventura…
Grazie per tutto il gran pacco dono! (Natale è già passato, ma ho fatto festa lo stesso)
ceglieterrestre
Gen 08, 2008 @ 14:59:00
grandissimo tutto issimo, tornerò a vedere il tuo blog … issimo.
Grazie carissimi, il grande dolore di vedere che le cose non funzionano bene, mi ha insegnato a volare. Riesco a sollevarmi chiudendo gli occhi e quante cose vedo da quassù che sono orrende, fate qualcosa anche un piccolo gesto, non aspettate domani, potrebbe essere troppo tardi. Vi voglio tantissimo bene franca
alexandra3
Gen 08, 2008 @ 19:14:00
Leggevo il Corriere dei piccoli. E ricordo il signor Bonaventura. Ho letto le memorie di Sergio Tofano. Meglio di un manuale di storia del teatro.
Buon anno e un abbraccio
cuoredigiada
Gen 09, 2008 @ 00:28:00
Bello leggere queste cose !
:)))
amfortas
Gen 09, 2008 @ 09:46:00
Cavolo che post!
Me lo sono sbafato con gusto!
Ciao 🙂
utente anonimo
Gen 09, 2008 @ 09:51:00
da Giuliano:
adesso che ci penso, nel film (con la regia di Tofano) il signor Bonaventura è interpretato da Paolo Stoppa: una citazione se la merita anche lui.
ciao grazie
PrimoCasalini
Gen 09, 2008 @ 21:16:00
Il mio PC sembra che sia guarito, ha avuto un po’ di febbre per quindici giorni.
Col Corriere dei Piccoli il problema era il lettering: non volevano i veri e propri fumetti, e quindi andarono avanti per anni con i versicoli sottostanti la vignetta, che nel caso di Bonaventura erano bellissimi, ma non sempre era così. A suo modo il milione era una specie di lettering infiltrato. Ma lo facevano anche con i fumetti di provenienza americana, dove non avevano certe fisime. Sarebbe interessante capire perché si comportassero così, forse perché verso i fumetti c’era un senso di superiorità analogo a quello del teatro rispetto al cinema. Ma quello che io preferivo era Sor Pampurio arcicontento/ ha cambiato appartamento. Non c’era l’equo canone…
saludos, Annarita
Solimano
P.S. Però ad un certo punto mi convertii, e qual Saulo sulla via di Damasco, mi misi a leggere Il Vittorioso, doce scopersi Jacovitti, mentre Il Pioniere la buone suore ce lo facevano bruciare con i libri cattivi, fra cui c’era Pantera Bionda, sob!
annaritav
Gen 10, 2008 @ 22:23:00
@ MariaStrofa
Infatti altre belle interpretazioni di Sergio Tofano sono passate in secondo piano, messe in ombra dal celeberrimo Bonaventura. Ricambio gli auguri, vedo che ti sei avvantaggiato… 😉
@ Roby
Ricordi bene, era proprio Sergio Tofano accanto a una strepitosa Bice Valori 😉
@ Paolo
E a chi non piacerebbe avere accanto un signor Bonaventura? 😉
@ Giulia
Mi piaceva l’idea di parlare di un personaggio che supera i confini delle generazioni 😉
@ Giuliano
Nel bel sito dedicato a Sto c’è modo di apprezzarlo in tutta la sua poliedrica bravura. A un cinefilo come te non poteva sfuggire che nel film in questione Sergio Tofano preferì ritargliarsi una particina, quella del dottore, a vantaggio di un giovane e già bravo Paolo Stoppa, senza dubbio da ricordare, come dici giustamente 😉
@ Franca
Il fatto di ritrovarci in questi luoghi virtuali a scriverci a e a leggerci è un buon segno. Nel nostro piccolo ognuno di noi fa qualcosa, non ne dubito. Auguri e a presto 😉
@ Alexandra
Concordo pienamente! 😉
@ cuoredigiada
Non sai come mi diverto;-)
@ Amfortas
È un piacere cucinare per tutti voi! 😉
@ Isola08
Il bello è trovare tanti spunti interessanti nei vari blog e farsi nuove opinioni, sentire pareri diversi o riscoprire cose magari dimenticate 😉
@ PrimoCasalini
Commento di tutto rispetto, con il quale concordo pienamente. Spero che il pc non abbia ricadute 😉
@ Oyrad
La faccenda del “milione” è stata davvero una trovata geniale e ha colpito la fantasia dei lettori al punto che il grosso foglio bianco, un po’ banconota un po’ assegno, è diventato il simbolo del signor Bonaventura. E proprio nell’epoca in cui andava in voga la canzonetta “Se potessi avere mille lire al mese”. Pensa un po’ che valore… 😉
Buona serata a tutti e grazie!
Annarita
cuoredigiada
Gen 12, 2008 @ 18:11:00
ripassata a leggere
Un caro saluto :)))
ubaldoriccobono
Gen 13, 2008 @ 12:32:00
Bonaventura era così popolare… Assistetti, da scolaretto, a una scenetta reale: ci fu la presentazione tra due padri di famiglia, di cui uno faceva di cognome Ventura. L’altro chiese al Ventura, nel momento topico della presentazione quando in genere non si comprende granchè: Signor Ventura o Signor Bonaventura?
Buona ventura domenicale.
PaulTemplar
Gen 14, 2008 @ 16:24:00
STO.
Cosa mi hai ricordato.
Il signor milione,che poi diventò signor miliardo…..
Certo che leggere tutto ha portato via un pò di tempo,ma ne valeva la pena.
Paul
qualcosadime
Gen 14, 2008 @ 19:03:00
E’ finita l’avventura del signor bonaventura.
.. quanti ricordi in questo tuo post!!
grazie!!!!!!!!!!!!!
Alice**
annaritav
Gen 17, 2008 @ 19:36:00
@ cuoredigiada
Ricambio di cuore! 😉
@ ubaldoriccobono
Questo la dice lunga sulla fama del signor Bonaventura 🙂
@ PaulTemplar
Grazie e un cordiale saluto 😉
@ Alice
Grazie a te, sono sempre molto contenta quando ciò che propongo incontra l’interesse di chi passa da queste parti 😉
Grazie a tutti e non pensate che mi sia dimenticata del blog, il fatto è che ho molto lavoro e così trascuro un po’ la scrittura, ma ci sono sempre, vi seguo e intanto cucino i piattini che poi vi servirò. :-p
Annarita che augura a tutti una buona serata
ludmillaParker
Gen 21, 2008 @ 20:08:00
Quanto lo vedevo il signor Bonaventura (poi passato anche ai coaroselli) quello poche ore – forse una- alla TV dei ragazzi!
E poi anche sul Corrierino. Che bello che era quel giornaletto per i ragazzini di allora!
utente anonimo
Gen 25, 2008 @ 23:25:00
Geniale la filastrocca degli animali.
Delle storie di Bonaventura, ricordo una versione probabilmente televisiva con una canzoncina dal motivetto vagamente da cabaret weimariano, un pò astratto, rarefatto…
Bellissimo post: ho scoperto un sacco di cose nuove.
Màz
annaritav
Gen 26, 2008 @ 15:58:00
@ ludmillaParker
Benvenuta e grazie. Vedo che il signor Bonaventura è un ricordo che ci accomuna in tanti, mi fa piacere. Anche io ho nostalgia dei giornaletti per ragazzini. Oggi con la magia di Internet qualcosa si può ritrovare 🙂
@ Mazapegul
Immaginavo che la filastrocca ti sarebbe piaciuta! Grazie e a presto 😉
Annarita
utente anonimo
Gen 20, 2009 @ 16:27:00
Finalmente un po’ di gusto! Mi complimento vivamente. Non so come, e forse non posso permettermi, ma almeno nella sensibilità estetica, mi sento molto affine a Lei. Perdonerà.
Il mio più sincero apprezzamento. E lo dico con occhio educato, mi creda.
annaritav
Gen 23, 2009 @ 10:43:00
La ringrazio molto per l’apprezzamento. Scrivo poco, ma cerco sempre di fare del mio meglio.
Un cordiale saluto.
utente anonimo
Ott 02, 2010 @ 18:27:00
Sono affascinato da diversi stili di scarpe e stili tra cui scegliere. Penso che ogni persona sceglie uno stile di scarpe o vestiti misura la vostra personalità e come io sono consapevole di questo, ho sempre messo l'accento su quello che io uso per attirare l'attenzione particolare per la persona che desidera attrarre.http://buyonline-rx.com/http://buyonline-rx.com/sitemap.html
utente anonimo
Ott 11, 2010 @ 17:15:00
Questo blog è incredibile, mi è piaciuto molto. Grazie per aver condiviso questa bellissima esperienza con me.
annaritav
Ott 13, 2010 @ 17:41:00
Sono sempre contenta di regalare un'emozione a chi passa di qui!Salutissimi, Annarita
cavolino di brukselleks
Nov 28, 2012 @ 16:41:22
ciao
annaritaverzola
Nov 28, 2012 @ 18:35:46
Ciao!
claudia
Mar 25, 2013 @ 09:30:38
Ciao, avrei bisogno se puoi spedirmi le foto della recita di Bonaventura precettore a corte per una recita della mia classe. Grazie!!
annaritaverzola
Mar 27, 2013 @ 18:57:22
Claudia, la cosa migliore è che tu vada nel sito dedicato a Sergio Tofano, dove ho preso il materiale fotografico:
http://www.sto-signorbonaventura.it/index.html
Buon lavoro con la tua classe, Annarita
Frenk
Feb 08, 2014 @ 10:37:05
Sono molto belle le storie di Bonaventura e questo blog e’veramente bello
annaritaverzola
Mar 01, 2014 @ 11:56:03
Grazie, Frenk, e buone letture! 😀
Anna
Giu 12, 2018 @ 13:41:07
Buongiorno Annarita. Volevo aggiungere un piccolo contributo personale. Si tratta di una vecchia storia che sentivo in famiglia e che mi è tornata in mente anni fa dopo la lettura di un racconto dove il grande Camilleri narra di come abbia scoperto che un carissimo amico di famiglia, tal Pepè Malato, era l’ispiratore del”bellissimo Cecè” di Tofano.
Posso dire che il signor Bonaventura è un mio lontano parente? A Treviso esisteva un signor Bonaventura,che mio padre, nato nel ’17(anche lui!) ricordava ancora, a passeggio per la città: alto, allampanato, con lo spolverino a mantellina e un inseparabile bassotto al guinzaglio. E’ interessante sapere che questo Bonaventura era sempre pieno di soldi: aveva un tenore di vita di gran lunga superiore a quello dei suoi familiari, e tutti si domandavano da dove gli piovesse in tasca tanta pecunia. Sua sorella Amelia(moglie di un mio parente)spiegò poi come, malgrado il cognome, il fratello in realtà fosse figlio di sua madre e di un personaggio molto facoltoso, che non lo riconobbe, ma che gli passò per tutta la vita un lauto mensile. Alla morte di costui, poi, Bonaventura ereditò una fortuna. Inutile dire che questo distinto signore era amico di Tofano.
Tofano non ha inventato nulla: ha traslato e ha fatto interagire nel suo fumetto l’amico dandy siciliano e il fortunatissimo spilungone veneto, rendendoli immortali.
annaritaverzola
Giu 13, 2018 @ 19:59:10
Carissima Anna, ti ringrazio per questa interessante storia che hai dovuto dividere con me. Spero che molti ammiratori del signor Bonaventura leggano il tuo gradito contributo! Buone cose, Annarita
Giovanni
Gen 18, 2021 @ 09:35:20
La mia nonna mi faceva sentire il disco con una canzoncina , il testo era più o meno…” Or vi voglio raccontare la stranissima avventura del signor Bonaventura ,impiegato di concet…non sapendo come fare per mangiare una braciola prese in mano una braciola e sparissi nel cervel …..ma l’indomani si ritrovò’ col corpo intatto arzillo e san è un altro mezzo escogito’ per suicidarsi all’indomani….prese il treno e corse a Pisa…….” e così via per altre vicende da cui si ritrovava “arzillo e San….”….avrei piacere di ritrovare l’intero testo. Grazie e complimenti per la qualità del vs sito. Giovanni
annaritaverzola
Gen 21, 2021 @ 18:34:25
Buonasera Giovanni, non ho mai sentito questa canzoncina del signor Bonaventura, ma se dovessi individuarla, glielo segnalerò volentieri. Grazie per avermi seguita. Cordiali saluti. Annarita