Titolo: Mistero nella casa di bambole
Autore: Vita Sackville-West
Traduttore: Claudia Valeria Letizia
Editore: L’Ippocampo, 2018
Pagine:47
Prezzo: euro 19,90
Il 24 novembre scorso ho visitato con mio marito a palazzo Altemps la bella mostra “Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing life” e la visita non poteva che concludersi nell’altrettanto interessante bookshop in cui ho trovato il gioiellino di cui ora vi parlerò.
Si tratta di un libriccino di Vita Sackville-West dal titolo assai invitante “Mistero nella casa di bambola”.
Vita Sackville-West (1892-1962) fu una famosa poetessa e romanziera, ancor più famosa nella sua epoca per la grande passione e abilità nell’architettura dei giardini al punto di influenzare profondamente la pur rinomata arte inglese della cura dei giardini. Ebbe un intimo legame con Virginia Woolf che si ispirò a lei e alla sua personalità per il protagonista di Orlando, il suo celebre romanzo del 1928.
C’era una volta una regina che aveva una casa di bambole… Una casa di bambole così meravigliosa che la gente veniva da ogni dove per vederla e sognava di scoprire, come Alice, un dolce da mangiare, o una bibita da bere, per diventare piccola piccola e salire la grande scala di marmo blu, e sedersi sul trono, ed entrare nella camera da letto affrescata e fare il bagno nella vasca di malachite con i rubinetti d’argento, dai quali usciva acqua calda o fredda a piacimento…
Comincia così questa deliziosa storia che prende le mosse da una realtà molto diffusa nell’Ottocento e anche nel secolo successivo, quella di possedere una casa di bambola perfetta in ogni minimo dettaglio, dai mobili ai soprammobili, dalle stoviglie ai quadri e ai libri.
La casa di bambola in questione è molto particolare, è nientemeno che una casa “regale”in quanto si tratta di quella fatta realizzare nel 1924 dalla regina Mary, nonna della defunta regina Elisabetta II, e attualmente conservata e visibile al castello di Windsor dove riscuote sempre grande ammirazione per la bellezza della struttura, dei mobili e degli accessori perfetti e funzionanti. Altro motivo di stupore e di interesse è la minuscola biblioteca della casa di bambola, la quale contiene perfetti libri in miniatura scritti da autori dell’epoca tra i quali, oltre a Vita Sackville-West, possiamo annoverare Arthur Conan Doyle, J.M. Barrie, Thomas Hardy, Rudyard Kipling e Somerset Maugham.
La trama del piccolo libro di Vita è molto semplice, l’autrice immagina che nella casa di bambola viva uno spiritello “vivo e curioso…fiero del fatto di essere sempre all’ultima moda.” Lo spiritello in questione, dai vivaci trascorsi che apprezzerete leggendo, decise di andare a stabilirsi nel 1924 nella regale casa di bambola e il suo aspetto era consono al luogo e all’epoca: capelli neri tagliati a caschetto e splendide tuniche indossate su gonne corte.

Grandi erano la sua gioia e la sua delizia nel poter godere di tutti i moderni ritrovati della casa di bambole, sconosciuti a una creatura che, come lei aveva attraversato le epoche. Ma come tutti gli spiritelli, rendeva difficile la vita ai custodi i quali ogni mattina, scoperchiando la casa, trovavano “le luci accese, le vasche da bagno riempite, i letti sfatti, le tende alzate quando avrebbero dovuto essere abbassate, l’ascensore ai piani superiori quando erano certi di averlo lasciato al pianterreno la sera precedente, i libri tirati giù dagli scaffali e una volta nella sala da pranzo, persino gli avanzi di un pasto (per due) e i minuscoli piatti d’argento sporchi, sparsi sulla tavola qua e là.”

Il libriccino fu pubblicato per la prima volta dalla Royal Collection Trust nel 2017 e ora viene proposto in italiano dalla casa editrice L’Ippocampo con le splendide illustrazioni di Kate Baylay e con la esaustiva postfazione di Matthew Dennison.
Come avrete modo di scoprire leggendo, si tratta di un gioiello di libro nel gioiello della casa di bambola e di una arguta e fine fiaba nata dalla fantasia di Vita Sackville-West che farà la delizia di grandi e piccini per la vivacità della storia e il fascino delle illustrazioni.
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