Titolo: The Brontës, children of the moors
Autori e illustratori: Mick Manning e Brita Granström
Lingua: inglese
Editore: Franklin Watts
Prezzo: sterline 12,99
Pagine:48
Età di lettura: dai 14 anni

Il 21 aprile 2016 cadrà il bicentenario della nascita di Charlotte Brontë e nel mondo anglosassone, sin dall’inizio dell’anno, sono cominciate celebrazioni e iniziative volte a ricordare la grande autrice.
Le sorelle Brontë sono una delle mie passioni letterarie sin dall’adolescenza, non so più quante volte ho riletto Cime tempestose di Emily, o Jane Eyre, ma soprattutto Il Professore, di Charlotte e Agnes Grey o Il segreto della signora in nero di Anne (quest’ultimo romanzo noto anche come La signora di Wildfell Hall).
Nella libreria nel mio studio due interi scaffali sono dedicati a loro con la raccolta dei romanzi, anche in altre lingue, e di opere di saggistica.
Niente che si potesse consigliare ai giovani lettori del mio blog finché non mi sono imbattuta in questa deliziosa opera in inglese, che ha il pregio di essere riccamente illustrata e scritta in modo comprensibilissimo e assai scorrevole.
Questa è l’introduzione: (traduzione mia)
“Una volta incontrai una signora in una brughiera ventosa e lei mi narrò una storia che non dimenticherò mai; una storia che sto per trasmettere a voi. Ma cominciamo dal principio: sono cresciuto a Haworth, un piccolo villaggio nella brughiera dello Yorkshire, in cui le famose sorelle Brontë vissero la loro vita tempo fa. Un giorno, avevo circa otto anni, la BBC (NdT: il più grande e autorevole editore radiotelevisivo del Regno Unito) venne nella scuola del nostro villaggio in cerca di qualcuno che recitasse il ruolo di un pastorello, terrorizzato dai fantasmi, per una nuova serie TV su Cime tempestose di Emily Brontë. E scelsero me! Il giorno della ripresa mi trovò seduto nella brughiera, ad aspettare il mio turno davanti alla telecamera, piuttosto nervoso. Il vento stava sussurrando così dolcemente in mezzo all’erica che penso di essermi appisolato. Mi sveglia e trovai vicino a me una signora vestita con abiti antiquati. Lei mi sorrise e disse: “Io non penso che Emily avrebbe voluto tu fossi spaventato dai fantasmi.” E con ciò, incominciò la sua storia…”
E così, nelle pagine che seguono, con ricche illustrazioni a tutta pagina, si snoda la storia particolare della famiglia Brontë, narrata in prima persona da Charlotte.
L’arrivo al Parsonage di Haworth, la morte della madre, la dura esperienza della terribile scuola di Cowan Bridge, la nascita dei favolosi mondi immaginari, grazie ai soldatini che appartenevano al fratello Branwell, di Glass Town, Angria e Gondal, le esplorazioni della brughiera, le visite della cara amica di Charlotte, Ellen Nussey, la nascita del celeberrimo ritratto che Branwell fece alle sue sorelle nel 1834 (una curiosità: inizialmente ritrasse anche se stesso accanto a loro, poi decise di nascondere la propria immagine dietro una sorta di colonna luminosa), le loro prime esperienze di lavoro come istitutrici e di studio a Bruxelles (dapprima Charlotte e Emily, poi solo Charlotte), la pubblicazione delle poesie sotto gli pseudonimi di Currer Bell (Charlotte), Acton Bell (Anne) e Ellis Bell (Emily) e la nascita dei loro capolavori; Jane Eyre, Cime tempestose e Il segreto della signora in nero, il brivido mondano di Londra grazie alla pubblicazione dei romanzi, per terminare con la tragica scomparsa di Branwell, Emily e Anne (a pochi anni di distanza l’uno dalle altre, Branwell e Emily nel 1848, Anne nel 1849 ) e la fuggevole felicità del matrimonio, celebrato nel 1854, ma destinato a essere distrutto dalla morte di Charlotte l’anno successivo.

Non c’è tristezza però in queste pagine, che riescono a suscitare emozione e comunicano intensamente al lettore lo struggente desiderio di vita e la grande fantasia di questi geniali giovani, cresciuti in una cupa canonica affacciata sul cimitero, tra le nebbie e i colori dell’amatissima brughiera.

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