
Titolo: Sibilla nel cappello
Autore: Luisa Mattia
Illustratore: Andrea Mongia
Editore: Bianconero Edizioni
Età di lettura: dai 10 anni
Pagine: 64
Prezzo: euro 8,00
C’è un matto con 4 cappelli, ma matto sul serio.
C’è una bambina che è troppo scontrosa per dire il suo nome. E c’è un pesce gatto centenario che invece un nome ce l’ha: è Sibilla e rischia la padella.
Riuscirà la protagonista a mettere da parte pregiudizi e scontrosità per aiutare Sibilla?
Ho scoperto questo libro nello stand di Biancoenero Edizioni durante la recente fiera della piccola e media editoria Più libri più liberi e mi è venuta subito voglia di parlarvene qui.
L’autrice è Luisa Mattia, una penna che non ha bisogno di presentazioni, e la storia, piacevolmente illustrata da Andrea Mongia, è una di quelle che si leggono tutte d’un fiato: originale, brillante e profonda senza essere didascalica o scontata.
Protagonista di questa singolare vicenda è una ragazzina che si presenta a noi dicendoci la sua età, dodici anni, e dicendoci ciò che le piace, ma non ci dice il suo nome. È stata mandata in vacanza dalla nonna, che è una ex insegnante, per recuperare i risultati non proprio brillanti della scuola e come compito per le vacanze deve tenere un diario.
Inutile dire che la nostra eroina lo inizia nel più sovversivo dei modi, ribadendo che non vuole scrivere un diario, ma lo DEVE fare come compito per le vacanze.
Tutto ha inizio in un pomeriggio in cui la nostra ragazzina, stanca di leggere i vecchi fumetti che ha trovato in casa della nonna, si affaccia alla finestra che da sul molo del paesino in riva al lago in cui la nonna vive. La sua attenzione è attratta da due tipi strani. Un ragazzino che percorre il molo scrutando l’acqua come vi avesse perso qualcosa, e un tizio con una giacca gialla consumata e quattro cappelli in testa. Il matto, perché così immediatamente lo qualifica la nostra eroina (chi altrimenti porterebbe in testa quattro cappelli e si bagnerebbe i piedi nella fontana con i calzini?), vorrebbe fare la sua conoscenza, ma lei naturalmente non ne ha nessuna intenzione.
Vuole solo trovare un odo per andarsene in fretta dal paesino.
Prende l’avvio da qui la vicenda che vede come protagonisti, oltre alla nostra ragazzina, Gigi il matto e Mimmo il riccetto, che diventeranno i suoi alleati nella folle impresa di salvare un vecchissimo pesce gatto, Sibilla, dalle mire di Tito e di suo padre, proprietario di una trattoria. Potete benissimo immaginare quale sia lo scopo di Tito e di suo padre, una volta catturata Sibilla
Malgrado i tentativi di Mimmo e di Gigi, la povera Sibilla viene catturata e messa in una vasca nel giardino della trattoria, in attesa di finire i suoi giorni sulla tavola, e la nostra ragazzina escogita un piano con Mimmo e Gigi per restituirle la libertà.
È un piano dettagliato e un po’ folle, ma funziona contro ogni previsione ed è una bellissima scena quella in cui Mimmo corre verso il lago con Sibilla in uno dei cappelli di Gigi, seguito dalla ragazzina, da Gigi, da Tito e da suo padre, imbrattati di pomodoro, che saltano dalla finestra l’uno dopo l’altro per seguirli.
Sibilla è di nuovo in salvo nel lago ed è diventata una vera e propria attrazione turistica mentre la nostra eroina ha imparato un sacco di cose: ha scoperto che Gigi non è poi così matto come sembra e diventa amico suo e di Mimmo; lei e Mimmo diventano amici perché Mimmo non avrà i capelli rossi di Tito, che piacevano tanto alla ragazzina, ma è simpatico e leale; che non ha più bisogno di fingersi un’altra persona e può dirci finalmente il suo vero nome.
La storia semplice e fresca si Sibilla e dei suoi salvatori è una storia che parla di amicizia, di capacità di superare i pregiudizi, di coraggio e di fiducia nel futuro. La nostra eroina impara ad accettarsi e ad accettare gli altri e scopre così quanto sia importante essere se stessi e non aver bisogno di fingere di somigliare a qualcun altro.
Questo piccolo volume, insieme con Avventura nell’isola delle foche di Arianna Di Genova, Passi di cane di Alberto Nobile e Agente Sharp – Missione Parigi di Alessandro Cini, è il risultato del progetto Il libro si fa a scuola – La Redazione dei ragazzi, progetto che ha ricevuto il contributo del bando Io leggo, finanziato dalla Regione Lazio. 7 scuole, 9 classi, 193 bambini, una biblioteca e un centro di terapia (il CRC di Roma) sono stati gli ingredienti di questo progetto che ha richiesto nel 2015 sette mesi di lavoro. I bambini hanno ricevuto le bozze dei libri, le hanno lette e discusse con i redattori di Biancoenero Edizioni, hanno incontrato gli illustratori e poi sottoposto le loro modifiche agli autori.
Come tutti i libri di questa casa editrice, Sibilla nel cappello ha un valore aggiunto nel requisito dell’alta leggibilità, che lo rende accessibile a chi abbia specifiche difficoltà di lettura e la agevola in generale.
Nel 2010 la casa editrice crea una sua font ad alta leggibilità, particolarmente adatta agli specifici criteri sintattici, logico-concettuali e tipografici che costituiscono la base di questo interessante lavoro sull’alta leggibilità. Tali criteri sono stati individuati da Biancoenero Edizioni con la consulenza scientifica di Roberta Penge e Lucia Diomede (Dipartimento di Scienze Neurologiche, Psichiatriche e Riabilitative dell’Università La Sapienza di Roma) e di Alessandra Finzi (psicologa cognitiva esperta in DSA).
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