Flavia De Luce

Chi è Flavia De Luce? Non la protagonista di un libro per ragazzi, ma di una serie di gialli scritti dal canadese Alan Bradley. Li sto leggendo in questi mesi e tutto sommato trovo che potrebbero essere adatti anche agli adolescenti, proprio per le intriganti trame gialle, nelle quali la morte non assume mai connotati eccessivamente orrorifici, e soprattutto perché Flavia è una straordinaria undicenne che vive le sue avventure nell’Inghilterra degli anni Cinquanta.

Figlia del colonnello Haviland De Luce, vive con le sorelle maggiori Daphne e Ophelia nell’avita magione di Buckshaw. Uo mo dai modi rigidi e dal temeparamento austero, scevro da qualunque forma di tenerezza nei confronti delle figlie, il colonnello De Luce trascorre le sue giornate perso tra i francobolli, soprattutto per esorcizzare una realtà alla quale non si è ancora abituato a distanza di anni. La perdita dell’amatissima moglie Harriet, donna di grande bellezza e di straordinaria vivacità intellettuale e di carattere, perita misteriosamente in un durante un viaggio fra le nevi del Tibert. Proprio a causa di questa sua morte improvvisa, Harriet non ha fatto testamento (Buckshaw le apparteneva) e il povero colonnello deve anche dibattersi tra i viluppi del fisco, nel disperato tentativo di preservare la magione, che di anno in anno diventa sempre più decadente e bisognosa di interventi di manutenzione e di restauro. Delle tre giovani De Luce, Flavia è quella che conserva meno ricordi della madre, perduta all’età di un anno, ma è una ragazzina dalle mille risorse e la sua vita a Buckshaw trascorre tutto sommato tranquilla, tra i francobolli paterni e le perfidie delle sorelle. Sì, perché Ophelia è una bellissima ragazza innamorata di se stessa, che trascorre davanti allo specchio le ore che non dedica al pianoforte, mentre Daphne vive perennemente immersa nei libri, ma le due non esitano a fare comunella se si tratta di sottoporre la povera Flavia a terribili maltrattamenti fisici e psicologici, come la ripetuta, velenosa affermazione che loro madre non l’amava e era caduta in depressione alla sua nascita o addirittura l’insinuazione che la vera Flavia fosse stata scambiata con lei nella culla. Flavia però non è tipo da darsi facilmente per vinta e grazie a una grande passione, la chimica, spesso riesce a vendicarsi delle sorelle con scherzi che rasentano la crudeltà. In un’ala del palazzo si trova il fornitissimo laboratorio chimico del prozio Tarquinio De Luce, detto Tar, e Flavia ne è divenuta quasi per caso l’unica e felicissima proprietaria, sfruttando un innato talento per la chimica scoperto per caso. La passione di Flavia sono i veleni e la loro composizione e l’intrepida ragazzina si dedica a ogni sorta di esperimenti, spesso sfruttando elementi di uso quotidiano.  Quando Flavia non è rinchiusa nel laboratorio, si dedica alle scorribande nella campagna in sella alla fida bicicletta Gladys, appartenuta a sua madre, oppure si rifugia nella sua Rolls Royce, rimasta chiusa della rimessa dal momento della sua morte. Il colonnello ha una sorella, Felicity, che a dispetto del proprio nome ha la sgradevole caratteristica di rendere la vita impossibile al fratello e alle nipoti nei brevi periodi in cui soggiorna a Buckshaw. Ci sono poi il fido tuttofare Dogger, commilitone del colonnello De Luce e uomo di notevole ingegno, che però spesso cade preda di invincibili crisi legate alle terribili torture  subite in guerra, e l’ineffabile signora Mullet, che vive nel vicino villaggio di Bishop’s Lacey con il marito Alf e si reca tutti i giorni a Buckshaw a cucinare, con effetti devastanti, per la famiglia De Luce.

Il crimine entra casualmente nella vita di Flavia e ne diventa una costante. Un po’ come una sorta di Signora in Giallo in ministura, la nostra Flavia si trova sempre coinvolta in casi criminali.

Il primo della serie s’intitola Flavia De Luce e il delitto del campo di cetrioli, in cui uno sconosciuto arriva alla  tenuta e vi incontra una morte misteriosa e inspiegabile per la polizia, se non fosse per l’acume di Flavia, la quale scopre anche il misterioso legame dello sconosciuto con il passato del padre e risolve il caso. L’ispettore Hewitt e i suoi collaboratori non sono molto entusiasti all’idea di avere tra i piedi una ragazzina, ma devono arrendersi all’evidenza dei fatti. Il cervello di Flavia è una macchina da guerra sulla scena del crimine.

Nel secondo giallo della serie, La morte non è cosa per ragazzine, Flavia è coinvolta della misteriosa morte del famoso burattinaio Rupert Porson, accampatosi a Bishop’s lacey con la compagna Nialla a causa di un guasto all’automezzo. Il reverendo Richardson sposato con l’insopportabile Cinthia, è l’involontaria causa del prematuro decesso del burattinaio, avendolo convinto a tenere uno spettacolo per i parrocchiani, spettacolo durante il quale Porson incontra appunto prematura morte. In apparenza sembrerebbe solo un tragico incidente dietro le quinte, ma dove c’è Flavia nessun particolare passa inosservato e le sue acute deduzioni portano alla luce un’insospettabile verità.

Terzo episodio della serie è Aringhe rosse senza mostarda, nel quale Flavia decide di consultare una zingara durante la fiera locale e viene così a conoscere vaghe notizie su sua madre, ma la zingara è vittima di un’aggressione nel proprio carrozzone e da quel momento in poi Flavia è coinvolta in un carosello di indagini e di colpi di scena che coinvolgono Porcellana, la nipote della zingara, e vedono anche la misteriosa morte di un poco di buono locale, il prepotente Brookie Harewood, coinvolto in loschi traffici.

Ne Il Natale di Flavia De Luce la tenuta di Buckshaw è invasa da una troupe cinematografica, bieca esigenza commerciale alla quale il colonnello De Luce si è piegato a malincuore per tentare di risollevare le sempre più precarie sorti economiche della famiglia. I due famosi divi del momento e protagonisti del film, Phyllis Wyvern e Desmond Dunca, accettano di tenere una recita straordinari di brani da Romeo e Giulietta per il pubblico di Bishop’s Lacey. Una serie di strani incidenti sconvolgono i piani della troupe e naturalmente un macabro assassinio solleverà Flavia dalla tristezza di un natale sottotono e le darà modo di esibire tutto il proprio acume.

A spasso tra le tombe è considerata la più gotica delle storie che hanno Flavia per protagonista. Si preparano i festeggiamenti per il cinquecentesimo anniversario della morte di san Tancredi, al quale è intitolata la parrocchia di Bishop’s Lacey, e Flavia è coinvolta dall’atmosfera febbrile dei preparativi. Ma nel luogo in cui dovrebbero essere conservate le ossa del santo spunta un cadavere, quello del signor Collicut, ex organista di san Tancredi che si era allontanato durante l’estate, senza stupire nessuno a causa del proprio carattere un po’ particolare.

La serie continua con altri due titoli, per ora non ancora tradotti in italiano: The Dead in Their Vaulted Arches e As Chimney Sweepers Come to Dust.

Il successo delle storie di Flavia è senza dubbio dovuto alla sapiente miscela di giallo e di azione poliziesca, ma soprattutto  alla sua peculiarità di romanzo di formazione nel quale la giovane protagonista si scontra quotidianamente con il mondo spesso incomprensibile dei grandi e fa tesoro di ogni esperienza per maturare lentamente, ma costantemente. A far da contraltare alle avventure di Flavia un ricco contorno di personaggi ben delineati che ricorrono o si affacciano di volta in volta nella vicenda del momento e che contribuiscono alla coralità delle storie della vivace ragazzina inglese.

Flavia De Luce vista da Huwman

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