Mossy Trotter

Titolo: Mossy Trotter
Autore: Elizabeth Taylor
Traduttore: Agnese Desideri
Illustratore: Eleonora Marton
Editore: Biancoenero
pagine: 185
prezzo: euro 16,00
età di lettura: dai 9 ai 12 anni

Secondo miss Vera Silkin, Robert Mossman Trotter, detto Mossy, è un bambino fortunato. L’insopportabile amica della mamma porta sempre un collo di pelliccia formato da due animali lunghi e stretti con due biglie gialle al posto degli occhi e Mossy ritiene che da vivi fossero stati solo due topi. Che ne sa lei di che che cosa voglia dire essere un bambino fortunato? Solo perché hanno lasciato il caos di Londra e secondo lei vivono in un eden, una casa con un parco? Lei non ha neppure la più pallida idea  di che cosa sia un eden, dal momento che non ha mai visto la discarica tra le felci.


Da quando Mossy l’aveva scoperta, era stata il suo paradiso privato. Era una buca non tanto profonda, riempita di oggetti abbandonati che a volte potevano
trasformarsi in autentici tesori. Vi erano stati buttati vecchi mobili, resti arrugginiti di biciclette, lattine e secchi per il carbone ammaccati, buoni per farci
caschi spaziali. Se soltanto avesse trovato due ruote, Mossy si sarebbe costruito una vera bicicletta. Per questo ogni pomeriggio, al ritorno da scuola,
andava alla discarica sperando in un colpo di fortuna.


Mossy ha otto anni, una sorellina di quattro, Emma, un amorevole pasticcino e un fratellino è in arrivo, ma da così tanto tempo, a suo giudizio,  che quasi  non ci pensa più.
Hanno lasciato Londra perché il papà è preside di una scuola di paese e Mossy sa quanto gli dispiaccia che non vada poi così bene a scuola. Oltretutto ci sono sempre problemi di soldi e il papà è preoccupato.
La mamma è un po’ lunatica, promette e non mantiene, minaccia castighi e poi li dimentica, ma di una sola cosa Mossy ha veramente paura: che la mamma si arrabbi davvero tanto quando lui combina qualche guaio e mantenga la minacciosa promessa di non fargli avere la sua festa di compleanno. Sarebbe un vero dramma, ne sta parlando da tempo con i compagni di scuola e sta decidendo chi invitare e chi noi, davvero una posizione di forza! Ma se la mamma non gliela organizzasse più, con che coraggio potrebbe guardare in faccia i suoi compagni?
Sono questi i piccoli grandi problemi di Mossy, che si complicano ancora di più quando la mamma si pente di avergli negato la festa di compleanno e Mossy si trova costretto a rivelarle di aver raccontato a tutti i suoi compagni che non aveva più voglia di farla perchè si sentiva grande e gli pareva roba da femmine.


Prende così l’avvio la storia di Mossy, alle prese con tanti piccoli problemi di ogni giorno, dall’orribile prospettiva di essere agghindato per fare il paggetto alle nozze dell’odiosa miss Silkin alla visita del nonno che guida in modo spericolato una macchina sportiva rossa, dalla paura per essersi smarrito nel bosco con Emma per inseguire un cuculo alla paura di dover togliere le tonsille che lo fanno spesso ammalare.

Per fortuna almeno Alison, la nipotina di miss Silkin, è una bambina simpatica con la quale scopre di avere molto in comune e Mossy è contento che faccia la damigella la matrimonio, al quale lui indosserà il kilt dei Robertson, il clan scozzese a cui appartiene la mamma. Mossy però non sa tenersi lontano dai guai e finisce con il raccontare una sfilza di bugie a scuola, tanto da mettere in imbarazzo il papà, poi arrivano la temuta operazione alle tonsille, che non è poi così terribile, e finalmente il tanto atteso fratellino, che viene chiamato William.

Giunge anche il fatidico momento delle nozze tra miss Silkin e il suo grasso fidanzato tedesco Herbert, ma Mossy è contento perché può rivedere Alison. Quante cose sono successe, Mossy sente di essere cresciuto, adesso è il fratello più grande di Emma e di William , la stessa Emma non sarà più la piccola di casa; e poi tornerà l’estate e potrà rivedere Alison, alla quale mostrare tutto ciò che ama.


Con delicatezza e semplicità Elizabeth Taylor, in questo suo unico libro per bambini, ci fa entrare in punta di piedi nel piccolo universo familiare e sociale di Mossy, ci fa conoscere le sue emozioni di fronte ai problemi della vita, della famiglia, del primo amore. Il tutto con la semplicità e l’allegria tipici di un bambino di otto anni, il quale tuttavia riflette con giudizio sui casi della vita e sulle situazioni nelle quali via via si trova insieme con i suoi cari.
Questo libro è considerato uno dei grandi classici della letteratura infantile benché, come vi ho già detto, sia l’unico che l’autrice abbia scritto.
Elizabeth Taylor è stata definita la Jane Austen del Novecento e ha scritto dodici romanzi di grande successo, uno dei quali, Angel, da cui il regista François Ozon ha tratto l’omonimo film, è ritenuto uno dei capolavori della letteratura del dopoguerra.  I romanzi di Elizabeth Taylor sono dodici, ma finora sono stati tradotti in italiano solo A casa di Mrs Lippincote, Una ghirlanda di rose, Angel, La gentilezza in persona e La colpa.

La prima e finora unica edizione italiana di Mossy Trotter è stata realizzata dalla casa editrice Biancoenero e fa parte del progetto alta leggibilità, che prevede l’uso di un particolare font studiato per facilitare la lettura di testi da parte di ragazzi con problemi di dislessia o di ragazzi stranieri che apprendono la lingua italiana e quindi necessitano di caratteri di stampa più facilmente leggibili. Il font è stato creato grazie alla collaborazione di un gruppo di esperti: Riccardo Lorusso e Umberto Mischi (graphic designer), Alessandra Finzi (psicologa cognitiva), Daniele Zanoni (esperto di metodi di studio in disturbi dell’apprendimento) e Luciano Perondi (designer e docente di tipografia all’ISIA di Urbino). La casa editrice mette a disposizione gratuitamente il font, per attività non commerciali. Inoltre il libro è stampato su carta ecologica, un valore aggiunto.
Un’altro elemento di fascino sono le belle illustrazioni di Eleonora Marton, che hanno il fascino di disegni d’epoca rivisitati di attualità ed esprimono perfettamente lo spirito e lo stile della storia.

8 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. ceglieterrestre
    Gen 04, 2012 @ 16:04:54

    Ciao mi devo ancora ambientare in questi nuovi spazi. Il tuo nuovo template mi piace e moltissimo per i contenuti. Tornerò a leggerti con più calma. Un caro saluto ciao

    Rispondi

  2. ioviracconto
    Gen 10, 2012 @ 10:49:27

    Per caso, deviato dal blog di Zena, colgo con piacere questo delicato ritratto/recensione.
    🙂
    A presto

    Rispondi

  3. ceglieterrestre
    Gen 17, 2012 @ 15:34:59

    La mia linea ancora non è efficiente.Un caro saluto ciao 😉

    Rispondi

  4. ceglieterrestre
    Gen 19, 2012 @ 11:53:13

    Con la mia pennetta ti lascio il mio saluto, spero presto di sganciarmi e andare libera. Un caro saluto ciao

    Rispondi

  5. Trackback: La maglia del nonno « L'angolo di Annarita

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