In un libro ci si tuffa
come un birba nella zuffa,
come in mare il cormorano
o un pigrone sul divano,
come un bacio sulla guancia,
come lingua nell’arancia,
come l’ape dentro il fiore
o l’amante nell’amore,
come avaro nel guadagno
o la rana nello stagno.
Ha onde di carta leggera,
ha righe che sono orizzonti,
ti getta in una bufera,
ti salva con isole e ponti.
Ti sta in una mano ma è grande,
ti sta fra le dita ma è fondo,
ti semina in testa domande,
ti spiega il gioco del mondo.
Lo apri, e lui apre te.
Lo chiudi, però resta aperto.
E’ come un amico che c’è:
fedele, socievole, certo.
Se i libri fossero di torrone,
ne leggerei uno a colazione.
Se un libro fosse fatto di prosciutto,
a mezzogiorno lo leggerei tutto.
Se i libri fossero di marmellata,
a merenda darei una ripassata.
Se i libri fossero frutta candita,
li sfoglierei leccandomi le dita.
Se un libro fosse di burro e panna,
lo leggerei prima della nanna.
Commenti recenti