Lo avevo letto su Il Sole 24 Ore, poi la notizia ha avuto ampio rilievo nel portale sempre interessante Nuovo e Utile.
Rilancia anche Luisa Carrada nel suo blog imperdibile Il mestiere di scrivere e perciò faccio volentieri anche io da portavoce nel diffondere la notizia.
La storica e gloriosa Accademia della Crusca, che tanto lustro ha dato e continua dare al nostro paese, ha rischiato di essere travolta dalla manovra finanziara e di sparire con altri enti italiani.
Per adesso possiamo tirare un sospiro di sollievo, pensando che il pericolo sia passato, ma non è il caso di abbandonare a se stessa questa istituzione così importante per la nostra lingua.
Dobbiamo sostenerla, moralmente, ma anche economicamente, con un piccolo contributo personale.
Visitate il sito, godetevi la ricchezza dei contenuti e fateci un pensiero. Intanto rilanciate l’appello. 😉
Set 14, 2011 @ 22:12:00
Sinceramente non stravedo per gli Accademici della Crusca, come un po' per tutte le accademie, troppo spesso rinchiuse nelle loro torri d'avorio, autoreferenziali e poco attente all'ascolto dei segnali eterni… ma è un'istituzione illustre e – per certi versi – fondamentale nella storia della lingua italiana, sarebbe profondamente triste (e ingiusto) vederla sparire. Tutta la mia solidarietà.
Un sorriso, tuo
Cosimo
Set 15, 2011 @ 18:15:00
Sai, a offendere non è tanto il modo in cui si taglia e neanche l'ente colpito: sono i mandanti che fanno ribrezzo. Almeno io la vedo così.
Ciao Annarita.
Set 16, 2011 @ 10:07:00
Vale la pena continui ad esiste, l'Accademia ha avuto e ha un valore storico-culturale davvero grande, anche se una ristrutturazione sarebbe gradita, ma ciò è un problema interno…
Buon dì, Annarita.
Gaspare.
Set 25, 2011 @ 11:43:00
Cosimo, si tratta appunto di un'illustre istituzione, una delle molte a rischio in Italia. Il brutto, Annita, è che esistono apparati totalmente inutili, voragini di denaro pubblico, e nessuno che cerchi di eliminarli, preferendo accanirsi su istituzioni della nostra cultura. Gaspare, il rinnovamento è una condizione fondamentale per la vita di una istituzione di così grande importanza.
Grazie a tutti e salutissimi, Annarita