

Innanzitutto vanno classificati, sono roditori, ma di un tipo assai particolare e smentiscono tutto ciò che conosciamo sugli animali grazie alla teoria dell’adattamento all’ambiente. Già il fatto di chiamarsi Ronfi la dice lunga sulla loro vivacità, sono incauti e pasticcioni, finiscono sempre nei guai perché non hanno la minima idea di come vivere, o meglio sopravvivere, nel bosco tuttavia sono saputelli e dotati di una fortuna sfacciata che li aiuta a cavarsela sempre in ogni situazione. Possono inoltre contare sul benevolo e provvidenziale aiuto degli altri abitanti del bosco Le loro avventure dei Ronfi sono quindi un susseguirsi di guai nei quali finiscono e dai quali miracolosamente si liberano.
Nell’unico libro a loro dedicato, Il bosco dei Ronfi (Mursia, 1983), che raccoglie alcune storie già apparse sul Corriere dei Piccoli, è riportata la loro carta d’identità:
“Il Ronfo (nome scientifico Ronfus-Ronfus) è un piccolo roditore dotato da madre Natura di qualità eccezionali. Infatti possiede: lunghe orecchie, che gli servono per impigliarsi nei rami; un grande naso, che gli permette di fare starnuti colossali quando è raffreddato; una folta pelliccia, color pelo di ronfo, che d’estate tiene un caldo che non vi dico. Il Ronfo mangia legno dolce e trascorre circa sei mesi all’anno in letargo nella tana. Durante gli altri mesi divide il suo tempo tra ronfate all’aperto, riposini e pisoloni.”
Nel corso della loro vita le vicende dei Ronfi si sono articolate secondo tre filoni distinti: selvatici, evoluti e ecologici.
I Ronfi selvatici sono semplici e poco evoluti, convivono in lunghe e caotiche tane o in abitano piccole e instabili capanne unifamiliari di legno e terricciola loro massima aspirazione è nutrirsi del fantomatico legno dolce e dormire il più possibile. Hanno un problema, devono rintuzzare i caparbi e costanti attacchi del loro naturale nemico, il lupo, il quale mette in atto di volta in volta i più esilaranti e patetici tentativi di fare di un Ronfo la propria ppietanza principale. Tanto è sfortunato il lupo nel circuirlo, tanto sono sfacciatamente fortunati i Ronfi nello sfuggirgli, anche per merito degli altri abitanti del bosco che partecipano alle loro disavventure: topi, gatti, uccelli, scoiattoli, castori. Peculiarità del Ronfo selvatico quindi è il cacciarsi in un guaio o in un pasticcio per sbadataggine e incapacità, salvo poi non rendersi bene conto della portata del pericolo, o addirittura travisarlo, ma scamparla per il rotto della cuffia senza aver fatto nulla di responsabile, grazie solo a una serie di eventi fortunati e combinati.
I Ronfi evoluti vivono in un villaggio ben strutturato, ma continuano a nutrirsi di legno dolce, la cui produzione è un loro segreto (un po’ come la salsapariglia dei Puffi). Anche loro hanno per nemico un lupo, ma stavolta si tratta di una creatura evoluta e quindi molto pericolosa, il professor Wolf che si è laureato all’Università di Lupinga ed è in grado di realizzare geniali invenzioni, tutte allo scopo di impossessarsi del segreto del legno dolce per fini di lucro. Altra caratteristica del professor Wolf è l’essere un individuo assolutamente anti ecologico, infatti le sue creazioni ai danni dei Ronfi hanno sempre lo scopo di danneggiare l’ambiente. Di solito i Ronfi sembrano in procinto di soccombere, ma per fortuna il solito imprevisto butta all’aria il piano del professor Wolf salvando Ronfi e ambiente. In questo filone sono presenti anche personaggi ben caratterizzati come Pier Ronfo (l’unico Ronfo intelligente e saggio), lo sciocco lupo Gregorio (assistente del professor Wolf), il presidente Ronfoni (capo della comunità che non blilla per prontezza d’ingegno) e il dottor Ronfstein (il geniale inventore del legno dolce, ottenuto dal legno normale nel quale viene inserito un preparato distillato dalla rara e segreta erba ronfa)
I Ronfi ecologici sono stati protagonisti di poche strisce naturalmente tutte dedicate ai temi della salvaguardia ambientale.
Le informazioni sui Ronfi vengono da qui e le immagini da qui
Mar 01, 2010 @ 13:00:00
L’unica cosa che mi dispiace dei Ronfi è che sono nati quando io ero già grande… ma me li sono guardati lo stesso! Molto divertenti, un bel disegno. Carnevali disegna anche molte vignette, ha uno stile riconoscibile e lo si vede un po’ dappertutto, giornali di enigmistica compresi.
Mar 05, 2010 @ 09:01:00
In questo blog c'è leggerezza, ma quella vera, quella buona, l'opposto della gravità che ci prende un po' tutti da quando ci svegliamo al mattino. Buona giornata da NM
Mar 05, 2010 @ 11:25:00
Complimenti per il Blog, al quale sono approdata cercando notizie su Boscodirovo, in programma al primo anno di materna per la mia figlia più piccola.
Ho trovato tante altre cose interessanti, non ultimi i Rochi… ricordi d'infanzia 🙂 è stato un vero piacere ritrovarli… che bello il Corriere dei Piccoli, peccato non facciano più giornali così, credo piacerebbero alle mie figlie instancabili "lettrici".
Grazie per i bellissimi spunti e le utili informazioni che si possono trovare nel tuo Blog.
Monica
Mar 05, 2010 @ 11:26:00
UPS…errore di battitura: ovviamente intendevo RONFI!!!
Mar 06, 2010 @ 14:08:00
Sì, il tratto di carnevali è molto riconoscibile e giustamente parli delle sue attività sulle pubblicazioni di enigmistica
Grazie, NM, ci leggiamo reciprocamente con piacere!
Benvenuta, Monica, sono davvero contenta che il mio piccolo lavoro ti sia utile e ti piaccia, ci ritroveremo ancora, spero!
Buon fine settimana a tutti,
Annarita
Mar 10, 2010 @ 11:13:00
Che meraviglia. Sai che non li conoscevo, ahimè.
Ti confesso che ogniqualvolta leggo un tuo articolo mi sento trasportato nel tempo.
Buona giornata.
Rino.