Caratteristica principale di Violet è l’essere una portentosa inventrice, capace di creare tutto ciò che possa aiutare lei e i fratelli a liberarsi da situazioni spesso pericolose, il tutto servendosi di semplicissimi oggetti di uso comune (un po’ come faceva l’agente Mac Gyver, nella famosa serie di telefilm che spopolarono in tivù negli anni ’80, ve lo ricordate?). Segno inequivocabile che Violet sia in piena attività creativa è il gesto di legarsi i capelli con un nastro.

Sunny, la piccolina di casa, non parla ancora e si muove solo gattonando, ma spesso il suo intervento è fondamentale. O meglio, l’intervento dei suoi terribili denti. Malgrado la giovanissima età, è dotata di una spiccata intelligenza e si rende conto perfettamente, al pari dei fratelli, delle brutte situazioni nelle quali vengono loro malgrado a trovarsi.
Ma come mai, vi chiederete, questi tre giovanissimi fratelli devono trovarsi così spesso nei guai? Non è che se li vadano a cercare, si tratta del loro triste e sfortunato destino. I giovani Baudelaire sono rimasti improvvisamente orfani a causa dell’incendio della loro bella casa in cui sono morti i genitori; sono molto ricchi e sarà Violet ad entrare in possesso dell’eredità appena divenuta maggiorenne.
Questa ricca eredità è la fonte di tutti i loro guai perché fa gola a un losco figuro, il conte Olaf, disposto a tutto pur di entrarne in possesso, perfino tentando con l’inganno di sposare la giovane Violet, ma per fortuna la prontezza della ragazza manderà a monte l’intrigo.
Il conte Olaf agisce circondato da una banda di scagnozzi e ha due segni che lo rendono inconfondibile: un tatuaggio a forma di occhio sulla caviglia sinistra e la mancanza di un sopracciglio. Per questo si camuffa sempre nei modi più strani, ma viene regolarmente smascherato dai fratelli Baudelaire, i quali purtroppo non sono mai creduti. Inspiegabilmente anche le prove più lampanti contro il perfido Olaf non servono a fermarlo e il signor Poe, che ha il compito di trovare di volta in volta sistemazioni per loro, e i vari tutori non credono mai alle parole dei ragazzi.
Questi tre fratelli sono dunque i protagonisti di “Una serie di sfortunati eventi”, ciclo di tredici romanzi per ragazzi scritti dallo statunitense Daniel Handler, con lo pseudonimo di Lemony Snicket, e illustrati da Brett Helquist, illustratore statunitense che ha trovato il successo proprio grazie a questa serie.


Una particolarità del ciclo è che Lemony Snicket non è solo il narratore delle disavventure dei fratelli Baudelaire, ma è personalmente coinvolto nelle loro vite. Di professione fa il critico teatrale per il Daily Punctilio, giornale dal quale ha ricevuto l’incarico di cercare notizie e indagare sulle vicende degli sfortunati Baudelaire. Però non li incontra mai personalmente, pur avendo con loro molto in comune.
Anche Snicket ha un fratello e una sorella, Jacques e Kit, amici dei genitori dei Baudelaire. Da ragazzo ha conosciuto il Conte Olaf, perché frequentavano la medesima scuola, e ha avuto una sfortunata storia d’amore con Beatrice, la futura madre di Violet, Klaus e Sunny. Per un fatale equivico, a causa del quale probabilmente Beatrice riteneva Lemony colpevole delle nefandezze di Olaf, la giovane ruppe il fidanzamento e in seguito sposò Bertrand Baudelaire, per poi morire con lui nell’incendio della loro casa.
Il cognome dei fratelli è un chiaro riferimento all’autore de “I fiori del male”, opera da cui viene tratta una citazione inclusa nell’ultimo volume della serie.
Anche il signor Poe ha un cognome che è un ovvio riferimento letterario e i suoi due figli si chiamano Edgar e Albert.
La stessa Beatrice, amata da Lemony, è una citazione della Beatrice dantesca.
Tutti i tredici volumi sono stati pubblicati dalla casa editrice Salani dal 2000 al 2006 e sono nell’ordine:
2. La stanza delle serpi (The Reptile Room)
3. La funesta finestra (The Wide Window)
4. La sinistra segheria (The Miserable Mill)
5. L’atroce accademia (The Austere Academy)
6. L’ascensore ansiogeno (The Ersatz Elevator)
7. Il vile villaggio (The Vile Village)
8. L’ostile ospedale (The Hostile Hospital)
9. Il carosello carnivoro (The Carnivorous Carnival)
10. La scivolosa scarpata (The Slippery Slope)
11. L’atro antro (The Grim Grotto)
12. Il penultimo pericolo (The penultimate peril)
13. La fine (The end)
Nell’ultima di copertina di ogni volume è riportata una lettera di Lemony Snicket con la quale egli preannuncia ai lettori, per sommi capi, le tristi vicende che incontreranno nel libro e puntualmente li invita a non sentirsi obbligati nel proseguire la lettura di un tale campionario di sventure che lui ha il dovere di cronaca di riportare.
Dai primi tre volumi nel 2004 è stato tratto un film dal titolo “Lemony Snicket, una serie di sfortunati eventi” con Jim Carrey nei panny del malvagio conte Olaf e di Meryl Streep in quelli della zia Josephine (tutrice alla quale sono affidati i ragazzi Baudelaire nel volume “La funesta finestra”), mentre Jude Law ha prestato la voce a Lemony Snicket.
Ago 23, 2009 @ 07:58:00
Sei una vera risorsa culturale per me, in quanto presenti spesso storie e aneddoti di cui non conoscevo l’esistenza. Grazie e buona domenica anche a te! Annita
Ago 26, 2009 @ 18:47:00
Grazie, Annita, sei sempre molto gentile! Un caro saluto
Set 02, 2009 @ 19:03:00
Molto interessante!Acchiappo i titoli.
Un bacione:)))
Set 04, 2009 @ 17:46:00
Vedrai che troverai la serie molto interessante. E anche il film non è niente male! Buon fine settimana.
Annarita
Set 08, 2009 @ 08:30:00
Volevo dirti che, a libreria finalmente riaperta, ho prenotato i primi tre, per procedere con ordine.
Poi ti dirò, magari, strada facendo.
Un saluto grande, cara Annarita.
Set 08, 2009 @ 15:24:00
Cara Annarita,
tornare al tuo blog è come una ventata di aria fresca. Leggerò anch’io questi libri e volgio assolutamente vedere il film
baci
Set 09, 2009 @ 18:25:00
Zena, grazie, sono contenta che i miei consigli ti piacciano. Ci sono molte persone che ritengono di perdere il loro tempo leggendo anche i libri scritti per i ragazzi.
Giulia, grazie, sei sei molto cara. Anche io voglio vedere presto il film.
Salutissimi, Annarita
Set 12, 2009 @ 11:10:00
Ciao Annarita, scusa il commento OT.
Ci vai a Venezia vero? 🙂
Set 12, 2009 @ 18:52:00
Come va il cappello pensatore?
Lascio qui i miei saluti.
Si parte per un po’.
Set 13, 2009 @ 00:03:00
Ciao Annarita,
non ci crederai mai!
Anche io sto provando a scrivere qualcosa per il concorso, hai visto mai?
Se ci va bene facciamo una festa nella mia libreria, che dici?
TI mando un saluto, la serie di Snickett piace molto anche a me.
A presto
Barbara
Set 16, 2009 @ 19:28:00
Amfortas, ho letto il tuo commento troppo tardi e comunque ci siamo già aggiornati su Venezia 😉
Zena, sono passata a lasciarti un saluto in vista della partenza e sono contenta di poterti salutare anche qui. Ancora buon riposo e buona riflessione. Il cappello pensatore funziona a fasi alterne. In questo periodo c’è anche molto lavoro a scuola. Troppo
Barbara, sono davvero contenta! Incrociamo le dita e chissà che non si possa davvero festeggiare insieme? Ultimamente sto leggendo soprattutto libri cosìddetti per ragazzi. Un po’ di Harry Potter e un libro struggente del quale presto scriverò qui, Un ponte per Terabithia, ma non mi faccio mancare l’amato Pratchett che mi risolleva sempre il morale, soprattutto dopo la lettura, vilmente interrotta, dei Sessanta racconti di Dino Buzzati 😦
In bocca al lupo e salutissimi a tutti, Annarita