Titolo: La favola delle due galline
Autore: Beppe Fenoglio
Illustrazioni: Alessandro Sanna
Editore: Einaudi ET Pop
Prezzo: euro 10,00
Età di lettura: dagli 8 anni
Chi è questa creatura svagata che suscita subito una grande tenerezza?
La gallina Chica dalle piume di un bel grigio caldo e tenero, protagonista con l’impettita e arcignasorella Tuja dalle piume nere di una bella e dolce favola, sbocciata dalla penna di un papà speciale per la sua bambina in arrivo.Questo papà era Beppe Fenoglio e la bambina sua figlia Margherita, che ha curato la riedizione di questa storia, insieme con una breve ed incompiuta dal titolo Il bambino che rubò uno scudo.
Margherita Fenoglio racconta nella prefazione:
Cari ragazzi, con grande piacere affido alla vostra lettura la favola che mio padre ha dedicato alla mia nascita. Infatti, quando la mia mamma, nel 1960, gli comunicò che presto sarebbe diventato <<papà>>, mio padre ha deciso cghe avrebbe accolto quella nuova vita con un regalo speciale, alla <<sua maniera>>. E quale avrebbe potuto essere il modo migliore di accogliermi, se non dedicandomi uno dei suoi racconti?…Mi piace immaginare mio padre davanti alla sua macchina da scrivere mentre le sue dita cominciano a digitare:”C’erano una volta due galline sorelle…” stabilendo, sin dall’inizio, l’intensità e il ritmo del racconto; mi piace pensare che abbia voluto regalare a me, la sua bambina <<adorata>>, il coraggio di Chica; mi piace pensarlo mentre sceglie le parole più adatte a trasmettere tutta la speranza possibile, quelle parole che, in ogni favola che si rispetti, giungono a tranquillizzare i bambini che, solo qualche istante prima, erano tutti impauriti dalle fauci del lupo o dalle mele avvelenate o dalle streghe cattive o dalle tenebre di una foresta piena di spiriti malvagi…
Questo è infatti lo spirito della favola. La situazione di pericolo che mette alla prova il coraggio della piccola Chica e la sua innata bontà che l’aiuta a salvarsi dalle grinfie del lupo.Ma come mai un essere pacifico e trasognato come Chica rischia di finire tra le grinfie di un lupo magro e famelico, che si aggira di notte con due occhietti rossi…come palline di brace?
Niente di più facile se la nera Tuja, stanca di vedersi intorno quell’essere inconsistente nella casetta appesa a un ramo del fico selvatico, decide di cacciarla via in una sera di tardo ottobre: una non bella sera, con nebbia umida e un vento maligno.
È il materializzarsi dell’incubo di ogni bambino: essere allontananto dalla calda sicurezza della casa e arrivare così lontano da temere di non farcela più a tornare indietro. Seguiamo così la drammatica fuga di Chica, tallonata dal lupo magro e famelico al quale riesce a sfuggire, per quella sorta di aura magica che sembra circondare gli innocenti e gli svagati, approdando alla casa della vecchia madrina Pepa, la quale la accoglie ad ali aperte offrendole il rifugio che cerca e tutto il proprio appoggio nel far valere i sacrosanti diritti di proprietà nei confronti della perfida Tuja.
Ma il destino ha in serbo una sorpresa, che non vi rivelo.
Nella seconda parte del libro la fiaba incompiuta Il bambino che rubò uno scudo il cui protagonista è Paolo che non aveva nulla del monello, era anzi discreto e persino un po’ contegnoso, sempre vestito a modo, mai spettinato. per la strada non mancava mai di salutare, e con una certa gravità, le conoscenze e i clienti dei suoi genitori. A scuola riusciva molto bene, sebbene studiasse per uno e fantasticasse per dieci.
Ecco dunque tracciati, con tratti svelti e delicati come quelli con cui Paolo fissa sul muro l’ombra della piccola amica Lorena che non può camminare, i caratteri salienti di Fenoglio e della sua famiglia in cui, a suo dire, non mancarono mai gli scontri fra la madre, pratica e concreta, e il ramo aereo dei Fenoglio, culminato nella massima espressione in Beppe, pronto a gettare tutto alle ortiche per dedicarsi ad un’attività aleatoria come la scrittura.
Si ripropongono dunque al pubblico con un nuovo titolo queste due storie che Beppe Fenoglio scrisse tra il 1961 e il 1962 e che sono conservate nella cartella 15 del Fondo Fenoglio di Alba; entrambi i testi si trovavano già nell’edizione critica delle Opere di Fenoglio curata da Maria Corti, pubblicata per la prima volta a cura di Piera Tomasoni nel 1978, sempre da Einuadi (Volume III pp.455-69) il primo con il titolo “La favola del nonno”, qui modificato per volontà di Margherita Fenoglio, e con le illustrazioni di Alessandro Sanna.
Riguardo la scelta del titolo, si legge in una nota al testo che in un certo senso fu lo stesso Fenoglio ad autorizzarne la variazione in quanto in uno degli ultimi biglietti, che l’autore scrisse all’amico Aldo Agnelli dall’Ospedale delle Molinette, si riferisce alla figlioletta Margherita in questi termini: “Parlale sempre di me, […], sera e mattino. […]. Falle poi leggere e rileggere i miei racconti e la sua favola delle 2 galline.”
Mag 18, 2009 @ 19:21:00
Ci fai scoprire sempre libri interessanti e stuzzicanti. Oltre tutto ho letto che le immagini sono di Sanna, un bravo illustratore che avevo conosciuto qualche anno fa ad un breve ma proficuo corso di aggiornamento nel mio paese. Ciao Annita
Mag 21, 2009 @ 11:00:00
Ma dove le trovi queste perle?
grazie e un affettuoso saluto
Mag 21, 2009 @ 11:00:00
Ma dove le trovi queste perle?
grazie e un affettuoso saluto
Mag 22, 2009 @ 20:41:00
Io ho letto e riletto con piacere “La paga del sabato”.
Ciao dallo strano mondo del
Bunker-u
Mag 22, 2009 @ 20:41:00
Io ho letto e riletto con piacere “La paga del sabato”.
Ciao dallo strano mondo del
Bunker-u
Mag 22, 2009 @ 20:54:00
Mi fa piacere, Annita, così vi avrai trovato qualcosa di familiare. Ciao e a presto.
Giulia, mi aggiro nel reparto ragazzi e aguzzo gli occhi ;-p
Un bacione
BunkerU, benvenuto. Io mi sono accostata a Fenoglio proprio con questa piccola e deliziosa storia, la mia strada è ancora lunga…Ciao.
Mag 22, 2009 @ 20:54:00
Mi fa piacere, Annita, così vi avrai trovato qualcosa di familiare. Ciao e a presto.
Giulia, mi aggiro nel reparto ragazzi e aguzzo gli occhi ;-p
Un bacione
BunkerU, benvenuto. Io mi sono accostata a Fenoglio proprio con questa piccola e deliziosa storia, la mia strada è ancora lunga…Ciao.
Giu 09, 2009 @ 07:22:00
Ciao Annarita: è un poco che diserto. Tra le tante cose belle che proponi, questa di Fenoglio mi piace tantissimo. Bellissime anche le illustrazioni di Sanna.
Saluti fioriti 🙂
Giu 09, 2009 @ 07:22:00
Ciao Annarita: è un poco che diserto. Tra le tante cose belle che proponi, questa di Fenoglio mi piace tantissimo. Bellissime anche le illustrazioni di Sanna.
Saluti fioriti 🙂
Giu 11, 2009 @ 15:10:00
È sempre un piacere ritrovarti, Paolo. Ci sono tante cose da fare e il tempo vola!A presto, Annarita.