Inserisco qui assai volentieri il post di Giuliano, preso dal blog Abbracci e pop corn, perché è molto interessante e mi ha bruciata sul tempo 
Sulle fonti di Fellini si è discusso molto, a suo tempo. Una di queste fonti è però certissima, e basterà confrontare alcuni fermo immagine dall’inizio di “I Clowns” di Fellini con le storie di Little Nemo per averne conferma. Lo scrupolo con il quale Fellini ha ricostruito la stanza da letto di Nemo è esemplare: non c’è una cosa fuori posto, bambino compreso.


“Little Nemo” ha cent’anni. Il suo autore, l’americano Winsor McCay, lo ha disegnato per parecchi anni, più o meno dal 1905 al 1910, non per una galleria d’arte ma per un quotidiano, il New York Herald. La storia, in tanti episodi che si esauriscono sempre in una tavola, è quella di un bambino che dorme e sogna; e che dal sogno si sveglia sempre nell’ultima vignetta, spesso cadendo dal letto o comunque in modo buffo, o nel modo in cui anche noi ci svegliamo dai nostri sogni.
Sono sogni spettacolari, disegnati da un artista che definire grande è davvero riduttivo. Davanti alle tavole di Winsor Mc Cay si rimane ancora oggi senza aggettivi perché i superlativi finiscono subito.


Vanno sottolineate ancora due cose: che al mondo dei sogni era già dedicata la serie di tavole precedenti a Little Nemo (“Dreams of the rarebit fiend”: sogni e incubi derivati dall’aver mangiato troppo, con personaggi sempre diversi), e che negli stessi anni (per l’esattezza, l’anno 1900), a Vienna, Siegmund Freud dava alle stampe “L’interpretazione dei sogni”.

È stata un’ottima occasione per riprendere in mano le due raccolte che acquistai tanto tempo fa su una bancarella. Sono due vecchie edizioni Lo Vecchio (sembra un gioco di parole), uniche superstiti dell’originaria raccolta in cinque volumi e contengono l’una le strisce scritte e disegnate da Winsor McCay dal 26 luglio 1908 al 27 giugno 1909 e l’altra dal 4 luglio 1909 al 28 agosto 1910 con i incipali personaggi delle avventure di Nemo: il buffo Flip che fuma sempre il sigaro, il piccolo selvaggio Imp, la bella Principessa di Slumberland, Bimbo, il dottor Pillola, re Morfeo, i marziani.
I sogni di Little Nemo sono sempre concitati e strabilianti e si concludono con un brusco risveglio, spesso accompagnato da una caduta dal letto, che gli fa sospirare: “Meno male che era un sogno” oppure”Ma perché non faccio sogni più belli?”
Qui un sacco di notizie interessanti su Little Nemo.
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Correlati
Ago 12, 2008 @ 12:54:00
da Giuliano:
Per chi non avesse mai visto una tavola intera di Little Nemo, è giusto dire che quello che ho messo qui dà solo una vaga idea.
McCay usava un’intera pagina di quotidiano (quelli di una volta, non i tabloid), e con una libertà assoluta nel disegno, nelle storie, nelle dimensioni delle vignette. Se provate a rimontare i ritagli che ho messo qui, vanno messi in orizzontale.
Il libro, pubblicato dalla Milano Libri di Giovanni Gandini, è di quelli che non stanno in uno scaffale: 38 cm di altezza, 28.5 di larghezza, più di cento pagine tutte fatte così.
Ago 12, 2008 @ 12:59:00
da Giuliano:
per Kavafis: non mi pare che Nemo sia mai stato pubblicato sul Corrierino, però potrei sbagliarmi. Io l’ho conosciuto su Linus, e poi c’era un programma in tv molto bello, fine anni 60, tutto dedicato ai fumetti e ai cartoons: Winsor McCay fu uno dei primi cartoonists, col dinosauro Gertie.
Vanno tenute ben presenti le date: qui siamo tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, in zona Lumière-Méliès!
Altri cartoon somigliano alle strip di McCay, per esempio Arcibaldo e Petronilla e Bibì e Bibò, questi erano sempre sul Corrierino.
Ago 13, 2008 @ 11:56:00
Annarita, e dalli, col Giuliano rapito! Lo so che è consenziente, in virtù dei tuoi biscotti e di altre delizie gastronomiche a cui quel golosastro è sensibile, ma suvvia! Adesso siamo al 2 a 1 per te, mi aspetto di pareggiare presto, e ci sarà ancora L’Annarita rapita.
grazie Annarita e saludos
Solimano
P.S. I giochi a somma positiva sono i migliori…
Ago 13, 2008 @ 13:03:00
Corrado e Giuliano, l’Enciclopedia on Line del fumetto riporta quanto segue:In Italia Little Nemo viene pubblicato per la prima volta con il nome di Bubi su Il Corriere dei Piccoli negli anni antecedenti la prima guerra mondiale dal 1912 al 1914 e nel 1935 sulle pagine del settimanale Topolino.
Ignoro se sia stato riproposto in anni successivi e non sapevo nemmeno della sua pubblicazione su Linus 😉
Solimano, mi avete ospitata molte volte e adesso a mia volta posso ricambiare, visto che ci stiamo muovendo nel medesimo ambito!
Buon Ferragosto a voi.
Annarita