02 Giu 2008
di annaritaverzola
in Senza categoria
Tag:cinema, grandi storie
Tutto ha inizio nella giungla di Nullo il quindici maggio, quando l’elefante Ortone si trastulla nell’acqua fresca di una piscina naturale. Mentre nuota beato, le sue finissime orecchie sono colpite da un suono flebile, un labilissimo grido di aiuto che proviene da un granello di polvere fluttuante nell’aria. Ortone non perde tempo, lo individua e lo fa depositare dolcemente su un trifoglio maturo. Le sue innate generosità e sensibilità verso le creature più piccole fanno sì che scopra in quel minuscolo granello l’esistenza di un intero mondo, quello dei microscopici Chi, delle loro case e del Sindaco che li governa. I continui movimenti del granello di polvere sottopongono il minuscolo universo a scosse simili a un terremoto di proporzioni catastrofiche per le loro dimensioni e al Sindaco non pare vero di avere trovato qualcuno disposto ad aiutarli. Sì, perché Ortone non dubita neppure per un istante della necessità di salvare quelle invisibile creature, fedele alla propria filosofia che tutti abbiano diritto a vivere e prova a a spiegarlo all’odiosa cangura, che governa la giungla con pugno di ferro, tenendo a bada i pericolosi slanci della fantasia che potrebbero destabilizzare il sistema , e ai suoi ottusi macachi, servi obbedienti che gli danno la caccia per imprigionarlo credendolo pazzo. “Questo io penso – che ognuno è importante, sia piccolo o immenso.” continua ripetere testardo Ortone, disposto a tutto pur di salvare l’invisibile mondo dei Chi. La sua perseveranza è tale che riesce a ritrovare il trifoglio con il granello anche in mezzo a milioni di altri trifogli dove lo ha lasciato perfidamente cadere l’aquila Razzìa e infine tutto il minuscolo popolo di Chi, chiamato a raccolta dal sindaco in uno sforzo supremo, riesce a far sentire la propria voce e a convincere gli scettici della propria esistenza.
Titolo: Ortone e i piccoli Chi!
Autore: Dr.Seuss
Traduttore: Anna Sarfatti
Grafica: Simonetta Zuddas
Editore: Giunti Junior
Età di lettura: 6/8 anni
Prezzo: euro 6,90
Nata nel lontano 1954 con il titolo “Horton Hears a Who!”, la storia di Ortone dei suoi minuscoli amici approda sul grande schermo nella versione dei creatori de “L’era glaciale”.
Dilatato nella parte centrale dedicata alla conoscenza del favoloso mondo dei Chi, il film non è un’annacquamento della storia, ma un riuscito gioco di incastri che attira tanto il piccolo spettatore quanto l’adulto. Il livello immediato è quelo visivo, con la lussureggiante bellezza della giungla e i colori dei personaggi e della vegetazionelo, ma si intuisce subito che la comunità della giungla siamo noi, la nostra società nella quale spesso chi è dotato di fantasia e di sensibilità come Ortone viene guardato con sospetto e tenuto sotto controllo in quanto potenziale disturbo, proprio come fa la terribile Kangaroo, che non permette nemmeno al figlio Rudy di avventurarsi fuori dal marsupio.

Eppure Ortone è amatissimo dai suoi allievi della giungla proprio per le sue doti di umanità e fantasia, eccessiva a volte e alla quale pone rimedio il topo Morton, suo migliore amico.
Stesse ripercussioni sociali anche nel piccolo mondo dei Chi, nel quale il Sinda-Chi è ritenuto un inetto dal Consiglio Comunale che lo sbeffeggia per la sua fissazione che la città di Chi-Non-So sia in pericolo. Il sindaco è alle prese con i problemi di tutti i giorni, come quello di una famiglia composta di 96 figlie più un figlio, il piccolo dark Jo-Jo che non pronuncia mai una sola parola, temendo di dire qualcosa che possa deludere il padre e fa pensare tanto ai personaggi di Tim Burton
In parallelo i due essseri tanto diversi, il gigantesco Ortone e il microbico Sinda-Chi, lottano e affrontano ostacoli perché sono corcordi nel ritenere che ogni creatura sia importante nel gioco complesso della vita.
Ben caratterizzati tutti i personaggi, dall’aquila Vlad, improbabile accento transilvanico, che si spaccia per molto più abile e cattiva di quanto sia in realtà, allo scervellato scimmione Yummo, stolido scagnozzo di Kangaroo.
Per non parlare del mondo di Chi-Non-So, con la profonda scienza della dottoressa Mary Lou Larue e con il pragmatismo di Sally O’Malley, l’avveduta consorte del Sinda-Chi, con le sue strutture mirabolanti e il segreto dell’immenso Sinfonofono costruito da Jo-Jo neli locali abbandonati dell’Osservatorio del Brutto Tempo.
Ai minuscoli Chi appartiene anche un altro personaggio del dottor Seuss, quel Grinch verde che aveva in odio il Natale, reso famoso dal film di Ron Howard del 2000, interpretato da Jim Carrey che qui torna in veste di doppiatore e ispiratore, avendo dato voce e fattezze mimiche a Ortone.
Nella versione italiana è Christian De Sica a dare voce a Ortone, scivolando di tantio in tanto nel romanesco, ma in un modo simpatico che non guasta.La storia molto breve e in rima è nata dalla penna del dr.Seuss, Theodor Seuss Geisel (1904-91), uno degli scrittori americani per l’infanzia più apprezzati. che scelse il proprio nome d’arte nella metà degli anni Venti, alludendo ironicamente alla vana speranza paterna di vederlo laureato a Oxford.
La sua fama è tuttora limitata ai paesi di lingua anglosassone e la maggior parte dei suoi libri sono scritti in rima e in versi, rispettando un metro particolare, il tetrametro anapestico. Infatti uno dei suoi scopi era trasmettere ai piccoli lettori l’amore per il linguaggio appunto attraverso l’uso dei versi e della rima.
Il messaggio di questo libro è stato interpretato in chaive antiabortista, ma la vedova del dr.Seuss non ha esitato un momento a controbatterla, affermandone piuttosto l’universalità che non doveva essere soggetta a strumentalizzazioni di parte.
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Elynora precedente Senza parole successivo
Giu 03, 2008 @ 10:14:00
Mi chiamo Monica Guido, sono nata a Novi Ligure nel 1978, da qualche mese vivo a Basaluzzo, sempre in provincia di Alessandria, e lavoro come insegnante.
Volevo segnalare alla vostra cortese attenzione il libro che ho tradotto e pubblicato. Ritengo possa interessarvi poichè si tratta del seguito del famoso ‘Mago di Oz’ di L. Frank Baum. Forse non tutti sanno che l’autore scrisse ben 14 libri sul mondo di Oz. Quello che vi segnalo è il secondo della serie ed è anche l’unica traduzione italiana disponibile nel mondo dell’editoria italiana. Da questo libro è tratto parzialmente il film della Diseny ‘Ritorno ad Oz’, di cui sarà presto realizzato un remake. Inoltre la storia narrata era stata anche raccontata in un cartone animato giapponese dal titolo ‘Nel Regno di Oz’ e trasmessa negli anni ’80. In America hanno inoltre realizzato una breve serie tv dal titolo ‘Tin Man’, ovvero Boscaiolo di Latta, uno dei personaggi di questa fantastica serie di romanzi.
Potete vedere a questo indirizzo un’anteprima del libro:
http://www.lulu.com/content/2005526
Potete acquistare il libro ordinandolo in una qualunque libreria (nel caso la libreria non si servisse del catalogo alice libri dovete fornire il numero di telefono della casa editrice boopen) oppure potete trovarlo sulle più importanti librerie online (ibs, libreriauniversitaria, webster, unilibro, ecc)
Nella speranza che siate interessati a questo volume o che vogliate dedicare attenzione a questo evento editoriale, vi porgo distinti saluti.
Monica Guido, la traduttrice di questo romanzo.
http://monicaguido1978.blogspot.com/
Sul sito potete trovare
booktrailer (ovvero piccolo spot pubblicitario del libro)
intervista rilasciata ad una radio
presentazione power point delle illustrazioni del libro (la uso per le presentazioni in biblioteca)
Il meraviglioso Paese di Oz
le nuove avventure dello
Spaventapasseri
e del Boscaiolo di Latta
e anche le strane vicende
dello Scarabeo Molto Ingrandito,
di Jack Testa di Zucca,
del Cavalletto animato
e del Gump;
la storia è
il seguito de “Il Mago di Oz”
di L. Frank Baum
illustrato da
John R. Neill
tradotto da
Monica Guido
Libro Bianco & Nero
Formato 14,8 x 21 (A5)
Copertina Morbida
Pagine 246
Editore Boopen
ISBN 978-88-6223-177-0
Giu 04, 2008 @ 12:09:00
da Giuliano:
Il dr. Seuss me lo ricordo per quel film sul pianoforte, che era davvero strano (com’era il titolo? le mille dita?). In effetti, dr. Seuss è davvero spiazzante; l’ho frequentato poco ma sembra uno che viene da un altro pianeta…
Giu 04, 2008 @ 17:35:00
L’accostamento del molto grande col molto piccolo è antico, ed ha ispirato dei grandi autori: Rabelais e Swift soprattutto (ma anche Ariosto e Folengo).
Può essere molto positivo, come è stato spesso, perché introduce in società sclerotizzate, basate sull’ipse dixit il necessario chiavistello del relativismo, parola oggi spregiata, e non è un bel segno, per l’oggi. Quindi, non potendo negarne la genialità, i chierici, i grilli parlanti, gli assolutisti, si vendicano, etichettandoli a libri per bambini (a parte che i libri per bambini sono spesso più seri di quelli per adulti). I punti di vista diversi (che le dimensioni diverse degli esseri rendono inevitabili) significano una cosa che i pedanti-potenti di ogni secolo non tollerano: il libero esame e la libertà di opinione. Divertentissimo il Gulliver quando il protagonista viene calunniato da un gossip che sostiene che lui ha una liaison dangereuse con la regina di Lilliput. Gulliver si difende adducendo tanti argomenti, tranne il solo decisivo: la pratica impossibilità. Ma rispetto al grande Settecento, stiamo piombando in un oscurantismo sublimista, arrogante nonché sciocco.
grazie Annarita, a presto
Solimano
Giu 04, 2008 @ 21:52:00
Grazie per la segnalazione ,Monica, gli scritti di Baum sono sempre interessanti e sicuramente la tua traduzione è apprezzabile, come ho avuto modo di capire dall’anteprima.
Sì, Giuliano il film è “Le 5000 dita del dr.T” ed è considerato una delle migliori trame di Seuss. Chissà se sarà possibile trovarlo?
Solimano, i tuoi commenti da soli valgono un post! Ci offri sempre tanta materia di riflessione, grazie 😉
Buona serata a tutti, Annarita
Giu 07, 2008 @ 21:41:00
Molto interessante questa segnalazione
Non sapevo che ci fosse il seguito del mago di OZ
Giu 10, 2008 @ 06:36:00
Che meraviglia i lavori del Dr.Seuss…
Il mio preferito è “il mostrino nel taschino”; confesso di averlo letto (e riletto) anche senza pupi…
Il film non lo conoscevo: già promesso (.. che fantastica scusa i figli…)
Un salutone
Paolo