Se sua madre (Mary Louise Parker, assai credibile) è nevrotica e stressata perché sta divorziando e il nuovo lavoro l’assorbe completamente, se sua sorella Mallory (l’energica Sarah Bolger) è una quindicenne tanto abile con le parole quanto con il fioretto, se il suo gemello Simon è un tipo che non vuole complicazioni e pensa solo ai propri animali, che altro può capitare al tredicenne Jared Grace ?(Freddie Highmore, che interpreta con bravura anche il gemello Simon)
I fratelli Grace
Di essere obbligato a lasciare la vita di New York per finire in una tetra casa nel New England, ereditata dalla prozia Lucinda, finita in manicomio.
Una casa non proprio attraente
Cupa e piuttosto fatiscente, la casa sperduta nella natura non sembra proprio il punto di partenza ideale per ricostruire insieme un’esistenza più tranquilla, soprattutto a causa della costante tensione che c’è tra Jared e la madre, alla quale egli attribuisce la colpa della separazione dall’amato padre, inseguito per telefono con la speranza di un incontro che si rivelerà sempre più improbabile.
Interno di famiglia con problemi
E proprio a causa del suo atteggiamento di totale ribellione Jared viene accusato delle stranezze che accadono in casa, interpretate come sue vendette.
Jared non conosce altra difesa che la solitudine e la soffitta di casa Spiderwick è un posto troppo invitante.
Guida Pratica di Arthur Spiderwick al Mondo Fantastico che Vi Circonda
Da qui partono le avventure che coinvolgono a uno a uno tutti membri della famiglia. A incominciare da Jared che rinviene, accuratamente nascosto in una cassa, uno strano libro dal titolo “Guida Pratica di Arthur Spiderwick al Mondo Fantastico che Vi Circonda”. Quelle pagine fitte di scrittura e di disegni sono il risultato di anni e anni di lavoro del prozio Arthur Spiederwick (David Strathaim che mi è sembrato un po’ spaesato), padre di Lucinda (la sempre brava Joan Plowright), alla cui realizzazione egli ha sacrificato tutto, dalla propria vita all’amore per la figlia. È un ricchissimo manuale che insegna a mettersi in contatto con le fantastiche creature che vivono nei dintorni: folletti, fate, troll, silfidi, grifoni alati, goblin.
Un tale, ricco manuale è troppo prezioso, Arthur lo sapeva bene, ed è stato necessario proteggerlo dalle mire del perfido e mostruoso orco Mulgarath (un perfido e subdolo Nick Nolte) , il cui scopo sarebbe, una volta divenuto padrone del libro, dominare tutte le creature fantastiche e gli uomini.
Mulgarath
Con l’aiuto del buffo Thimbletack, un brownie ghiotto di miele (che, quando si arrabbia, diventa un bogarth verde come l’incredibile Hulk), dell’esilarante Maistrillo e del grifone
alato (che ricorda un po’ il Drago della Fortuna Fuchur dell’indimenticabile “La storia infinita”), Jared ingaggia una lotta sempre più serrata contro il male rappresentato da Mulgarath e avrà bisogno di tutta la sua famiglia per portare a termine la missione, che culminerà in una lotta all’ultimo vasetto di salsa di pomodoro nella cucina della casa.
Thimbletack
Il film è tratto dai libri che compongono la serie delle Cronache di Spiderwick, opera di due autori, la scrittrice Holly Black e l’illustratore Tony Di Terlizzi. I cinque titoli sono:
· l libro dei segreti
· La pietra magica
· Il segreto di Lucinda
· L’albero d’argento
· L’ira di Mulgarath
La regia è di Mark Waters e l’inizio del film può far pensare alle atmosfere un po’ cupe di Tim Burton, la casa ne è senza dubbio un ottimo esempio. La sceneggiatura è un concentrato dei testi che compongono la saga, la scenografia è accattivante e il resto dell’opera lo fanno gli effetti digitali targati Industrial Light & Magic di George Lucas, che io non ho trovato poi così debordanti, come qualcuno ha ritenuto, ma adatti a sostenere la fantasia dello spettatore nell’universo fantastico che si cela dietro il manuale di Arthur Spiderwick.
È una storia assai movimentata, che fa pensare più a “Un ponte per Terabithia” che a “Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio”, per la sua ambientazione nella realtà, a tratti pecca di eccessiva confusione nel senso di esagitazione e di fracassone ria, ma che pure sa trattare la crisi familiare dei giovani Grace senza scivolare nel patetico e rende credibilmente la ritrovata unità familiare di fronte al pericolo, fino al chiarimento finale di madre e figlio tra mezze verità e mezze bugie nascoste e dette a fin di bene.

Molti e godibili i momenti quasi horror, ma di quello che spaventa senza sconvolgere.
Arthur Spiderwick
Nel febbraio di quest’anno è uscito l’immancabile videogioco ispirato al film
Mag 05, 2008 @ 18:42:00
Ma perché certa gente va ad abitare in case cupe e fatiscenti (carissime, fra l’altro), che dopo ci sono sorprese non sempre buone, con cattivacci che sbucano da tutte le parti e non c’è più -da secoli ormai- la pompetta del DDT? Mbah!
Mia zia, tutte le sere, prima di andare a letto guardava sotto la rete per vedere se ci fosse un cattivaccio nascosto, ma non l’ha mai trovato, perché abitava in una casa luminosa e solida. Invece certuni se le vanno proprio a cercare, per me sono gli editori, gli scrittori e i registi che li pagano…
Grazie Annarita e saludos, ci rivediamo fra qualche giorno…
Solimano
Mag 07, 2008 @ 13:34:00
Cara Annarita, ho pubblicato il tuo Spiderwick in Abbracci e pop corn, facendo un po’ di effetti speciali con alcune immagini grandi che ho trovato, ma rispettando il tuo testo, ça va sans dire.
Se occorre qualche correzione fammelo pure sapere nei commenti.
grazie, saluti e alla prossima!
Solimano
Mag 07, 2008 @ 18:08:00
Grazie a te, Giulia, che sei sempre contenta di ciò che propongo!
Solimano, il mio post nel tuo blog fa tutto un altro effetto, grazie!
Barbara,è un titolo che ho nella mia interminabile lista dei desideri. Sono curiosa di leggerlo perché Daniel Wallace ha scritto anche un libro per ragazzi “Elynora” (che fa parte della lista suddetta con “Big fish” e “Il re dei cocomeri”).
Il mio sogno proibito è possedere una grande libreria e passare tutto il tempo a leggere tra gli scaffali. Che qualcuno la gestisse per me e vendesse un bel po’ di libri sarebbe gradito ;-))
Buona serata, Annarita
Mag 08, 2008 @ 08:42:00
Mi soffermo anch’io sull’aspirazione a diventare libraio.
Un giorno avevo l’opportunità di comprare un bel vano, era un’asta fallimentare. Ero gasato di brutto, ma sbagliai giorno per presentarmi all’incanto.
Sono un deficiente.
Ora c’è un negozio di telefonini, ovvio.
Ciao.
Mag 09, 2008 @ 10:07:00
E’ un film che ho dal primo giorno che è uscito,ma non l’ho ancora visto.
Ma se lo consigli tu….
Ciao
Paul
Mag 11, 2008 @ 08:50:00
Un caro saluto franca
Mag 20, 2008 @ 18:43:00
Sembrano belli!
:)))
Mag 22, 2008 @ 07:42:00
Un rapido saluto a tutti, corro al lavoro. A presto.
Annarita
Feb 18, 2009 @ 18:48:00
È sempre il solito problem. Leggi un libro che ti piace, lo immagini e quando lo vedi sul grande schermo, a volte resti resti deluso. Qui gli effetti sono buoni, ma la sostanza del libro è un’altra. Non si tratta di capolavori, ma senz’altro di buoni testi.
Salutissimi, Annarita