Papà entrò in camera mia dopo cena. Seduto alla scrivania, stavo ripassando la lezione di storia. Eravamo arrivati a Garibaldi che libera tutta la mia Sicilia, poi a un certo pinto riceve una lettera e risponde Obbedisco. Solo quello: Obbedisco. Era un punto che non mi risultava chiarissimo: perché doveva fermarsi e tornare indietro, visto che continuava a vincere battaglie su battaglie? Probabilmente, quando la maestra l’aveva spiegato in classe, mi ero distratto.
In quel caso, quell’eroe a cavallo con la barba folta, che batteva tutti, mi entusiasmava. Vestiva la casacca rossa come David Beckham del Manchester United, che è la più brava ala destra del mondo: Era forte come Braveheart che avevo visto al cinema e che combatteva con la gonna, perché in Scozia portano la gonna anche gli uomini.
Mio padre si sedette sul mio letto e prese in braccio Bum, lo scimpanzé di peluche. Aveva una faccia strana (papà, non lo scimpanzé), come quando ha qualcosa da dirmi e non sa da dove cominciare. Bum è strano per un altro motivo: ha i piedi bruciati. È stato uno dei primi regali che ho ricevuto in vita mia.”Non può camminare, va tenuto in braccio” mi hanno sempre spiegato. Ma sorride, quindi vuol dire che non sta poi tanto male…
Autore: Luigi Garlando
Prefazione : Maria Falcone
Editore: Fabbri
Prezzo: euro 9,90
Età di lettura:12-13 anni (e non solo)
Prende l’avvio così il racconto di una giornata particolare, quella in cui Giovanni compie dieci anni e scopre grazie a suo padre tante cose che non immaginava, legate al suo nome e al mistero dello scimpanzé con le zampe bruciate.
Mentre percorrono insieme le strade di Palermo, Giovanni segue con grande interesse la storia che il suo papà ha deciso di raccontargli proprio quel giorno, 23 maggio 2002, giorno del suo decimo compleanno e anniversario di una fatto assai drammatico e importante che Giovanni non immagina ancora quanto lo coinvolga.
Inizia così il viaggio tra vie di Palermo, la spiaggia, il tribunale, la strada per l’aeroporto di Punta Raisi, e tappa dopo tappa scorre la storia di un altro Giovanni, un bambino nato con i pugni chiusi e senza piangere, che nutre da sempre un forte senso della giustizia e decide di dedicarvi la propria vita.
Inizialmente il piccolo Giovanni non ha molta simpatia per il suo omonimo, gli sembra troppo precisino e perfettivo; figurarsi, un bambino che non piange nemmeno quando si fa male e che decide di mettere la propria vita al servizio degli altri. Eppure il racconto di papà è affascinante e Giovanni scopre l’esistenza di un mostro in città, di una specie di enorme polipo che allunga i suoi tentacoli ovunque, per impadronirsi delle vite degli altri e distruggerle con ogni mezzo.
Contro questo mostro Giovanni ha lottato per anni, vivendo momenti esaltanti di vittoria e momenti brucianti di sconfitta, diviso tra l’impegno di quelli come lui che lo sostenevano e la malevolenza di quelli che, pur standogli accanto, lo ostacolavano con ogni mezzo, anche il più disonesto. È una storia vera, dunque, di successi e di insuccessi, di paura e di gioia, fino al tragico epilogo finale.
È una brutta sorpresa per il piccolo Giovanni capire che il polipo, la “mafia” non è solo quella dei fatti di sangue sui giornali, ma anche la prepotenza di Tonio a scuola, l’omertà dei compagni che fingono di non vederlo quando fa cadere Simone dalle scale o pretende i soldi della merenda minacciandoli con il coltellino che porta sempre con sé.
Sono tante le cose che Giovanni capisce, grazie al racconto del papà e all’incontro con Maria, la sorella di Giovanni, e decide che smetterà di avere paura di Tonio e di ciò che rappresenta, perché la mafia si può combattere fin da piccoli, per strada e a scuola.
In questo bel libro c’è la storia della vita e della morte di Giovanni Falcone, raccontata da un padre a suo figlio, che ha voluto chiamare Giovanni proprio per testimoniare il proprio impegno concreto contro la mafia.
Non vi racconto altro per non sciupare l’interesse della lettura, adatta anche ai più grandi, ma destinata naturalmente ai più piccoli per la chiarezza e la profondità con le quali racconta una pagina drammatica e fondamentale della nostra storia. Insieme con il piccolo Giovanni percorriamo le tappe della vita del magistrato, fino alla tragica fine sulla strada per Punta Raisi, che è anche la storia di tutti quelli che hanno reso possibili i successi di Giovanni Falcone.
La “Nave della Legalità” che ha portato centinaia e centinaia di studenti in Sicilia nel 15° anniversario della strage di Capaci
Ora che sa tutto, il piccolo Giovanni non può più fare finta di niente, non lo fa nemmeno suo padre ed è importante che sia così. Sul grande albero di via Notarbartolo Giovanni attacca il proprio album di figurine incompleto, e torna ogni volta in cui ha una nuova figurina da attaccare. Quell’album diventa il simbolo della sua presa di coscienza contro il “polipo”, della sua determinazione a non permettere più che allunghi i tentacoli dappertutto e continui a seminare morte e distruzione, lutto e disperazione, perché oramai Giovanni ha capito che accettare passivamente le piccole prepotenze e le piccole ingiustizie nella vita di tutti i giorni è il primo passo verso la resa, significa permettere al crimine organizzato di prosperare e di affermarsi contro le giuste leggi dello Stato e addirittura sostituirsi a esso.
Apr 07, 2008 @ 07:32:00
Bellissima segnalazione. Lo cerco immediatamente!!
Grazie Annarita
Paolo
Apr 07, 2008 @ 07:32:00
Bellissima segnalazione. Lo cerco immediatamente!!
Grazie Annarita
Paolo
Apr 08, 2008 @ 19:23:00
da Giuliano:
Non ti sarò sfuggita la notizia di oggi, l’Importantissimo Uomo Politico (semper lü) che chiede l’esame di sanità mentale per i giudici…
Che tristezza. (Non lui, quel 40 % di italiani che vota per lui e dintorni).
Che dici, glielo regaliamo? Conviene risparmiare i soldi, è gente che non sa cosa farsene dei libri.
Apr 08, 2008 @ 19:23:00
da Giuliano:
Non ti sarò sfuggita la notizia di oggi, l’Importantissimo Uomo Politico (semper lü) che chiede l’esame di sanità mentale per i giudici…
Che tristezza. (Non lui, quel 40 % di italiani che vota per lui e dintorni).
Che dici, glielo regaliamo? Conviene risparmiare i soldi, è gente che non sa cosa farsene dei libri.
Apr 09, 2008 @ 18:44:00
Qualche tempo fa ho scritto un post (troppo lungo!) sul film Salvatore Giuliano di Francesco Rosi, che era un fim desaparecido o quasi, ma vedo molti segni di vero risveglio. Sta a tutti noi fare la nostra parte, ognuno la sua, che è comodo dire: “Nessuno fa niente!”, trincerandosi dietro un individualismo per forza impotente. E’ comodo, e non è vero. Paradossalmente affermo che in Sicilia (e naturalmente anche altrove) il problema più grave non è la mafia o la criminalità organizzata, ma lo storico conformismo imposto e diffuso per cui non hai alternative: o ti colleghi ad una cordata (fosse anche composta di puri spiriti sempre cordata è) o non hai nessun tipo di opportunità di lavoro, di carriera, di cultura (come no!). Spesso non si riesce proprio a ragionare in modo diverso, tanto ci si è coinvolti. Per cui, parole come progetto, efficienza, efficacia, concorrenza sono vere e proprie bestemmie. Questo, a volte, lo si nota anche in rete, che pure dovrebbe essere per definizione il luogo più privo di palizzate. Ciò detto, sono realisticamente ottimista, ma bisogna crearsi la forza per dare fastidio, preoccupandosi poco dell’opinione altrui, che in fondo è solo l’opinione di un altro eh… eh…
Purtroppo, non credo di dire delle banalità, magari!
grazie Annarita e saludos
Solimano
Apr 09, 2008 @ 18:44:00
Qualche tempo fa ho scritto un post (troppo lungo!) sul film Salvatore Giuliano di Francesco Rosi, che era un fim desaparecido o quasi, ma vedo molti segni di vero risveglio. Sta a tutti noi fare la nostra parte, ognuno la sua, che è comodo dire: “Nessuno fa niente!”, trincerandosi dietro un individualismo per forza impotente. E’ comodo, e non è vero. Paradossalmente affermo che in Sicilia (e naturalmente anche altrove) il problema più grave non è la mafia o la criminalità organizzata, ma lo storico conformismo imposto e diffuso per cui non hai alternative: o ti colleghi ad una cordata (fosse anche composta di puri spiriti sempre cordata è) o non hai nessun tipo di opportunità di lavoro, di carriera, di cultura (come no!). Spesso non si riesce proprio a ragionare in modo diverso, tanto ci si è coinvolti. Per cui, parole come progetto, efficienza, efficacia, concorrenza sono vere e proprie bestemmie. Questo, a volte, lo si nota anche in rete, che pure dovrebbe essere per definizione il luogo più privo di palizzate. Ciò detto, sono realisticamente ottimista, ma bisogna crearsi la forza per dare fastidio, preoccupandosi poco dell’opinione altrui, che in fondo è solo l’opinione di un altro eh… eh…
Purtroppo, non credo di dire delle banalità, magari!
grazie Annarita e saludos
Solimano
Apr 10, 2008 @ 09:42:00
Eh, questo l’ho letto anch’io, e direi proprio che è indispensabile conoscerlo!
Ciao 🙂
Apr 10, 2008 @ 09:42:00
Eh, questo l’ho letto anch’io, e direi proprio che è indispensabile conoscerlo!
Ciao 🙂
Apr 12, 2008 @ 21:34:00
lo leggerò sicuramente!
Ma nel frattempo ci saranno ancora delle tensioni morali!?!
Un abbraccio :)))
Apr 12, 2008 @ 21:34:00
lo leggerò sicuramente!
Ma nel frattempo ci saranno ancora delle tensioni morali!?!
Un abbraccio :)))
Apr 14, 2008 @ 10:03:00
Cari amici, complici il lavoro (che non manca mai) e un viaggetto a Brescia per vedere la bellissima mostra sulla pittura americana dell’Ottocento (vale davvero la pena, fateci un pensierino fino al 4 maggio),
torno con ritardo sul blog e vi leggo solo adesso. Anche dal nuovo post potete vedere che sto ancora insistendo sull’impegno, ma come non farlo in questi momenti? Mi astengo da ulteriori commenti perché siamo ancora in fase elettorale 😦
Grazie a Giulia, Costanza e Paolo che sono sempre benevolmente contenti di ciò che propongo. Grazie a Giuliano e Solimano sempre con i piedi fortemente ancorati alla discutibile realtà che viviamo. Grazie a Amfortas che ha condiviso l’importanza della lettura e a Cuoredigiada che presto lo farà.
Oltre che la scrittura del mio, ho allentato un po’ anche la lettura dei vostri blog, ma sto preparando la giustificazione ;-p
Buona giornata a tutti
Annarita
Apr 14, 2008 @ 10:03:00
Cari amici, complici il lavoro (che non manca mai) e un viaggetto a Brescia per vedere la bellissima mostra sulla pittura americana dell’Ottocento (vale davvero la pena, fateci un pensierino fino al 4 maggio),
torno con ritardo sul blog e vi leggo solo adesso. Anche dal nuovo post potete vedere che sto ancora insistendo sull’impegno, ma come non farlo in questi momenti? Mi astengo da ulteriori commenti perché siamo ancora in fase elettorale 😦
Grazie a Giulia, Costanza e Paolo che sono sempre benevolmente contenti di ciò che propongo. Grazie a Giuliano e Solimano sempre con i piedi fortemente ancorati alla discutibile realtà che viviamo. Grazie a Amfortas che ha condiviso l’importanza della lettura e a Cuoredigiada che presto lo farà.
Oltre che la scrittura del mio, ho allentato un po’ anche la lettura dei vostri blog, ma sto preparando la giustificazione ;-p
Buona giornata a tutti
Annarita
Gen 20, 2011 @ 19:34:00
Bellissima idea! Quando lo farete, mi piacerebbe proprio venire a leggere i vostri pensieri.
Salutissimi, Annarita
Gen 20, 2011 @ 19:34:00
Bellissima idea! Quando lo farete, mi piacerebbe proprio venire a leggere i vostri pensieri.
Salutissimi, Annarita