Il grande libro di Carosello

Ho visto questo libro occhieggiare nello scaffale di una libreria, nella sezione dei libri a metà prezzo, e l’ho preso per quattro considerazioni, che vi esporrò in ordine sparso perché l’una non mi sembra più importante dell’altra. 

1^ considerazione: visitare la sezione dedicata ai remainders è sempre un’operazione utile e proficua, si risparmia parecchio e spesso si trovano libri magari cercati vanamente da tempo. 

2^ considerazione: a volte si hanno veri e prorpi colpi di fulmine per libri dei quali si ignorava l’esistenza e l’esperienza non è da buttar via. 

3^ considerazione: le sezioni remainders sono uno specchio dei tempi, una prova tangibile della velocità con cui il prodotto-libro viene proposto, metabolizzato ed espulso per far posto a nuovi arrivati. 

4^ considerazione: a volte il libro finito nei remainders sottintende, secondo me, abbandono e oblio, come nel  caso del libro di cui vi parlerò, e averlo tra le mani a un prezzo stracciato suscita un po’ di tristezza. 

Il libro in questione non è per ragazzi. O meglio non per i ragazzi di oggi.
È un libro dedicato a tutti noi, che siamo stati i bambini e i ragazzi di ieri.
È “Il grande libro del Carosello” di Marco Giusti.Copertina

Non voglio ricominciare da dove cominciano tutti, cioè “Chi ha inventato Carosello?”, come non voglio finire con l’altra solita domanda “Chi ha ucciso Carosello?” Non so esattamente chi l’abbia inventato e non so esattamente chi l’abbia per sempre ucciso…Chiunque avesse inventato Carosello, aveva visto bene. Non era solo pubblicità, era un programma assolutamente anomalo che si nutriva di ogni tipo di spettacolo… scrive Marco Giusti sulla quarta di copertina. 

Giustamente. Dobbiamo soprattutto riconoscere a Carosello di essere stato un grande contenitore nel quale l’idea banale e commerciale viveva accanto all’intuizione visiva o grafica geniale, ricordarlo come fucina di lavoro per grandi attori e grandi registi che hanno creato la storia del nostro cinema.carosellopo8

L’impostazione data da Marco Giusti al proprio libro permette al lettore di seguire la storia di un prodotto attraverso le varie evoluzioni dei caroselli che lo hanno reclamizzato, il tutto corredato con precise indicazioni su registi, attori, sceneggiatori, fotografi, con i disegni e con le foto dei personaggi che hanno fatto la storia di Carosello nella nostra memoria bambina e adolescente.
Vedere questo libro nei saldi mi ha dato un po’ di malinconia, come vi dicevo. Mi è sembrato di veder relegate in un angolo la nostra fantasia e le nostre infanzia e adolescenza. Facciamo insieme una passeggiata tra alcune pubblicità  interpretate dai personaggi animati che le hanno rese celebri

00jocondor

Ferrero: nel paese felice gli abitanti chiamano in aiuto il Gigante amico ogni volta in cui il perfido Jo Condor e il suo pessimo aiutante Secondor ne combinano una delle loro.
Frasi cult
Gigante, pensaci tuuuu…
E che, c’ho scritto Jo Condor?

 

02omino

Lagostina: lo stizzoso mr.Linea, che si esprime in modo incomprensibile con vocetta stizzosa e irascibile, prestatagli egregiamente da Carlo Bonomi.

 

03calimero

 

Mira Lanza: il tenerissimo Calimero, pulcino nero, che fece breccia nel cuore di tante casalinghe italiane.
Frase cult
Tutti se la prendono con me perché loro sono grandi e io sono piccolo e nero…È un’ingiustizia, però!

 

04re

 

Cracker Pavesi: uno svagato re Artù con i suoi Cavalieri della Tavola Rotonda.
Frasi cult
Come mai non siamo in otto?
Perché manca Lancillotto!
Po po po po po  poffare… svelti, andatelo a cercare
Arriva Lancillotto, succede un quarantotto e tutto a posto va!
Morale della favola… ta ta ta taaa in tavola!

 

05uncadunca

 

Riello: il tonto indiano Unca Dunca di Bruno Bozzetto, assolutamente incapace di ricoprire il ruolo di pellerossa furbo e pericoloso, si esprime solo con “Augh” e tutti gli consigliano “Ma va’ a dormire!”

 

06pippo

 

Pannolini Lines: Il celebre e tenero ippopotamo Pippo che abbiamo conosciuto anche a colori, tutto blu. Frase cult
Bambino, tu bisogna pannolino Lines

 

07carmencita

 

Caffè Lavazza: in un west dove
“le pistole dettano legge” la celebre, romantica e avventurosa coppia costituita da Carmencita e dal suo Caballero.
Frasi cult
Bambina, sei già mia, chiudi il gas e vieni via!
Pazzo, l’uomo che amo è un uomo molto in vista, è forte e bruno e ha il baffo che conquista!
Ammore, quell’uom son mì! (e qui l’immmancabile disvelamento del caballero come Paulista)

 

10cimabue

 

Amaro Don Bairo: i paffuti fraticelli nati dalla penna di Gino Gavioli, con il loro celebre confratello, Cimabue.
Frase cult
Cimabue, Cimabue, fai una cosa ne sbagli due!

 

09troglodita08vigile

 


Dadi per brodo Lombardi: in un’irriverente capovolgimento  si fronteggiano il troglodita pedone veneto, ignaro delle più elementari regole della strada, e il ferreo vigile siculo.

Frasi cult:
il troglodita Mi non so, mi son foresto, per mi tutto va ben, tutto fa brodo
il vigile Concilia?
(parola diventata un tale tormentone che i vigili urbani nemmeno più usavano per non scatenare l’ilarità degli automobilisti)

12salomone

Sciroppi Fabbri: forse i più celebri pirati della televisione (disegnatore Ebro Arietti), capitanati dal pacifico Salomone, pirata pasticcione, sempre impegnato a tenere a bada il crudelissimo pirata siculo Mano di Fata ogni volta in cui catturano un prigioniero che si rifiuta di rivelare loro dove sia il tesoro, e il nostromo Trinchetto.
Frasi cult
Mano di Fata: Cappetano, lo possiamo torturare?
Salomone: Ma cosa vuoi torturare tu, porta pazienza, so ben io come fargli aprire la bocca.

 

11caiogregorio

 

Tessuti in terital Rhodiatoce: Ogni scenetta è un piccolo racconto di storia romana fatto dal nasutissimo Caio Gregorio, “er guardiano der Pretorio con du’ metri de torace”.
Frase cult il grido finale lanciato dal simpatico pretoriano: A guardia della buona qualità

 

 

Mi fermo qui, sono solo alcuni dei fortunati personaggi che ci hanno divertiti da bambini. Quanto al libro di Marco Giusti, varrebbe proprio la pena di sfogliarlo insieme con figli e nipoti, per far vedere loro come la pubblicità “ai nostri tempi” fosse assai spesso un gioiellino di arguzia e di stile, inimitabile se si paragona a certi spot che ci propongono adesso e che fanno venire un’irresistibile voglia di zapping.

Titolo:Il grande libro di Carosello
Autore: Marco Giusti
Editore: Sperling & Kupfer Editori
Anno: 1995
Prezzo: £.49.000

25 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. gabrilu
    Feb 24, 2008 @ 12:49:00

    Che bello, che bello questo post e come deve essere interessante e divertente il libro!
    Ah, Carosello! Molti di quegli slogan e dei motivetti musicali che li accompagnavano sono per anni entrati a far parte del linguaggio comune, modi di dire, hanno costituito scorciatoie linguistiche e comunicative… Alzi la mano chi non ha mai detto “mi non so, io son foresto…” oppure “anch’io ho commesso un errore, non ho adoperato la brillantina Linetti” del tenente Sheridan di Ubaldo Lay. E Maria Rosa dispettosa? E.. e… e…?
    Molti di questi siparietti, visti oggi, ci danno anche il senso del cambiamento di tempi e di costume: alla brillantina oggi si è sostituio (o affiancato? non sono un’esperta del ramo) il gel, e sospetto fortemente che oggi lo spot di Calimero verrebbe considerato tremendamente politically scorrect al limite del razzismo: infatti il pulcino è brutto=sporco e non viene accettato finchè è nero, ma piace a tutti appena diventa bianco=pulito.
    Insomma non voglio farla lunga, ma Carosello non ha ancora finito di insegnarci un sacco di cose…
    Per gli spot di oggi: ce ne sono anche oggi di ottimi, ma non mi metto a citarli sennò veramente ti occupo troppo spazio.
    Ciao, grazie e buona domenica 🙂

    Rispondi

  2. Giuliano95
    Feb 24, 2008 @ 13:40:00

    Cara Annarita, il tuo inizio sui Remainders va a toccare un punto dolente… Qui a Milano e in Lombardia stanno chiudendo tutte, o hanno già chiuso. In particolare, mi duole il cuore per la libreria Accademia, proprio in mezzo alla Galleria: ci passavo delle ore, a rovistare.
    Da un anno è chiusa, e al suo posto hanno messo un “bar letterario” (bah!).
    La ragione è questa: la giunta Albertini ha alzato in maniera enorme gli affitti. Certi affitti possono pagarseli solo certi negozi, i librai devono stare alla larga dal centro, trattati come straccioni polverosi…

    Rispondi

  3. gabrilu
    Feb 24, 2008 @ 15:36:00

    Giuliano, qui a Palermo un Remainders non c’è mai stato (qualche libreria di libri usati si, per la verità. In corso Vittorio Emanuele, ma soprattutto per libri di testo scolastici). Eppure siamo sopravvissuti eguale.

    E poi, oramai c’è internet, e su internet ci sono un sacco di siti che vendono remainders.
    Basta scegliere e ordinare, aspettare che arrivi il pacchetto e poi procedere all’apertura del medesimo.

    (sissi, lo so… Ah! Vuoi mettere la goduria di sfogliare il libroooo… Ah! Vuoi mettere l’odore della cartaaaa… Ah! Vuoi mettere sbirciare incipit ed explicit. Ah! Vuoi mettere com’era verde la mia vallata!).

    Lo so.

    Ma di fronte al niente, è meglio avere qualcosa.
    O che forse è meglio il niente?

    Rispondi

  4. annaritav
    Feb 24, 2008 @ 16:01:00

    @ Gabrilu e Giuliano
    Meglio Internet che niente, è vero, Gabrilu, però condivido lo sconforto di Giuliano nel veder sparire dal centro le librerie. Sia a Viterbo che a Roma la sezione remainders credo sopravviva perché si trova inserita nel contesto della libreria classica, magari piuttosto grande e fornita, che conta sui grandi successi e sulla clientela fedele (brutto termine) per andare avanti.
    Per quanto riguarda la pubblicità, non volevo dire che quella di oggi sia tutta da buttare, ma gli spot belli ed efficaci si contano sulle punte delle dita.
    Ehm, Gabrilu, ti posso correggere? Chi non aveva usato la brillantina Linetti era l’ispettore Rock interpretato da Cesare Polacco. Ti ricordi che era calvo? ;-p

    @ Giulia
    Spero tu riesca a trovarla, è un’interessantissima carrellata nella storia della nostra televisione 😉

    Buona domenica

    Rispondi

  5. amfortas
    Feb 24, 2008 @ 17:22:00

    Beh, volevo aggiungere qualche esempio, ma ci ha già pensato gabrilu…
    Però Calindri non me lo posso scordare eh?
    Ciao!

    Rispondi

  6. PrimoCasalini
    Feb 24, 2008 @ 19:56:00

    Aaaaargggghhhh!!! Che roba che hai fatto! Sono preso da uno sturbo di invidia, perché qui faccio l’outing: io sono invidiosissimo. Lo sono tutti, solo che io lo dico, invidioso e per giunta chiacchierone, l’invidia non me la tengo a mo’ di pura gioia ascosa ma la esplicito, così fa meno male dentro.
    Ma come in un tappeto persiano di un milione di nodi ce ne deve essere almeno uno sbagliato (perché la perfezione è di Allah), tu di sbagli ne hai fatti (volutamente eh.. eh…) almanco due. Il primo è la storia che remainders è bello. Guarda che sono sorte delle case editrici furbacchione che raddoppiano il prezzo poi lo dimezzano e dicono che c’è il 50% di sconto. Si conoscono dalla carta usata, che è l’esatto contrario della carta indica: anderebbe bene al posto dei vetri per difendersi dalla crudeltà dell’inverno. Lo so che non è politically correct parlar male dei remainders, ma è come per certi piccoli editori, che per pubblicare chiedono soldi agli Autori, che in genere sono Strapelati.
    Ma questo passi, veniamo alle magnificenze di Carosello. Dov’è la Signora Virna Lisi? Eh, dove l’hai nascosta, che con quella bocca -compreso il piccolo neo sul labbruzzo- può dire ciò che vuole, mentre noi no, dobbiamo stare attenti? Mi toccherà dedicare un post riparatorio a dessa Signora, che oltre tutto non è vendicativa come la dea Kalì, ma buona d’animo. Mentre il Pelato Polacco l’hai trattato bene, che frega a me della Brillantina Linetti usata oppure no? Mi accaloro, ma ne ho ben donde (o d’onde?). Scusami, ma mi sono un po’ rinfocolato.

    saludos, Annarita
    Solimano
    P.S. Però continuo ad essere invido…

    Rispondi

  7. gabrilu
    Feb 25, 2008 @ 00:19:00

    Perbaccolina e perdindirindina, Annarita, hai ragione, era l’ispettore Rock! (Ma allora com’è che m’è venuto in mente Sheridan, sicuri che non c’entrasse pure lui in qualche modo con Carosello? non ci dormirò stanotte…)
    Solidarizzo poi con Virna Lisi e la sua bocca e già per non dar vantaggi a nessuno ci aggiungo di mio un “credevo che il mio bucato fosse bianco finchè non ho visto il tuo lavato con Olà” e l’omino del caffè per il (ma qui bisogna canticchiare): “Prodotto Bialettiiiii” Mi fermo qui. Per ora. pronta a rilanciare, se occorre. Argh.

    Rispondi

  8. gabrilu
    Feb 25, 2008 @ 00:27:00

    Rispondi

  9. annaritav
    Feb 25, 2008 @ 18:19:00

    @ Costanza
    Grazie, sei sempre molto gentile 🙂

    @ Amfortas
    Ci vorrebbero lunghissimi post per elencare tutte le pubblicità che ci ricordiamo più volentieri, a cominciare da Calindri e Volpi col celeberrimo “dura minga” 🙂

    @ Solimano
    ammiro la tua onestà nel dichiararti apertamente invidioso e rintuzzo immediatamente le accuse. Riguardo ai remainder io di solito controllo, nei limiti del possibile, che il libro di mio interesse rientri effettivamente nel novero dei prezzi pieni stracciati; certo, se mi capita un libro che non mi aspettavo di trovare, ma che mi interessa molto, confido nella buona stella dei lettori accaniti e lo compro a scatola chiusa. Riguardo alla bellissima Virna Lisi, nessuna intenzione di farle torto! Ho citato solo personaggi disegnati e il calvo Polacco è entrato dalla finestra per rispondere al commento di Gabrilu.
    Attendo fiduciosa una smagliante lettura sulla signora in questione. Smagliante come il sorriso che sfoggiava nel carosello 🙂

    @ Gabrilu
    Ricordi bene il tenente Sheridan, lma lui era il testimonial delle lamette da barba Super Inox Bolzano. Come ho scritto a Amfortas, ci vorrebbero lunghissimi post per elencare tante pubblicità e tanti personaggi, di carta o di carne e ossa, che ci hanno deliziati. Vuoi vedere che vendono il libro di Giusti a metà prezzo solo a Viterbo? Da quelle parti forse Carosello non se lo ricorda più nessuno… ;-))

    Un carosello di saluti, Annarita

    Rispondi

  10. utente anonimo
    Feb 26, 2008 @ 13:14:00

    ciao annarita
    bellissimo post!
    grazie per questo tuffo nel passato

    a presto
    roberta

    Rispondi

  11. cuoredigiada
    Feb 26, 2008 @ 21:46:00

    Che simpatici quei personaggi, credo che lo cercherò in biblioteca , grazie della segnalazione. Intanto mi gusto il tuo post d’epoca.
    Un abbraccio :)))

    Rispondi

  12. amfortas
    Feb 27, 2008 @ 09:35:00

    Guarda, devo ringraziarti per le risate che ho fatto stamattina: ti dico solo che abbiamo messo su, con un’amica, un finto carosello.
    La mia amica, nota per il linguaggio colorito, faceva Virna Lisi, ed io, ad ogni bestialità che diceva, chiosavo che con quella bocca ecc.
    Ci va bene se non finiamo su YouTube, credimi 🙂

    Rispondi

  13. utente anonimo
    Feb 27, 2008 @ 13:58:00

    Ho 45 anni e ancora oggi con gli amici mi ritrovo a imitare Calimero…
    Carosello è stata parte indelebile della mia (e non solo) “educazione alla fantasia”, che ha incluso anche Il Corriere dei Piccoli e dei Ragazzi, Gianni Rodari & C., Bruno Bozzetto (vogliamo parlare di VIP?), sviluppatasi poi con l’aiuto di Hugo Pratt e arrivando a Tim Burton. Il mio sconfinato amore per il disegno e i cartoni animati (tranne quelli giapponesi!) lo devo a Carosello.
    Cercherò il libro per rinfrescarmi la memoria e godere di questo nostalgico piacere.
    E complimenti per il blog!

    Grazia

    Rispondi

  14. sambigliong
    Feb 27, 2008 @ 14:31:00

    a leggere certe cose…
    ti spunta un fiore in bocca

    beh…
    r

    Rispondi

  15. RobyBa
    Feb 27, 2008 @ 21:52:00

    Attenti, voi nella vallata: “C’E’ GIO’ CONDOR IN PICCHIATA!!!!! Giganteeeee, pensaci tuuuuu!!!!”

    (Io, però, pur pensandoci e ripensandoci, non riesco a ricordarmi qual era il prodotto pubblicizzato…)

    E che dire di BUC IL BUCANIERE BUCATO???

    E di Luisa, la colf che arriva presto, finisce presto e “non pulisce il water”????

    Quanti piccoli, grandi, splendidi ricordi… Grazie, Annarita!!!

    Roby

    Rispondi

  16. annaritav
    Mar 01, 2008 @ 17:42:00

    Vedo che siamo tutti nostalgici del buon vecchio Carosello… che bello! Buona domenica a tutti 😉
    Annarita

    Rispondi

  17. Annalisa55
    Mar 08, 2008 @ 20:26:00

    Lo voglio anch’io!
    Qualcuno si ricorda anche delle gemelle Imec?

    Rispondi

  18. RobyBa
    Mar 08, 2008 @ 21:40:00

    Le tre gemelle IMEC che andavano in giro in camicia da notte??? Certo che me le ricordo!!! Io e mia sorella giocavamo a imitarle: chissà che fine hanno fatto? E quell’altro degli INCONTENTABILI, te lo ricordi? Ma il prodotto, qual era? Boh…

    Saluti da una bambina degli anni ’60

    Roby

    Rispondi

  19. annaritav
    Mar 09, 2008 @ 10:21:00

    Annalisa55 e Roby
    in parte vi posso accontentare.
    Le tre gemelle IMEC si chiamavano Stefania, Nicoletta e Margherita Colnaghi ed erano le figlie del proprietario della IMEC di Paderno d’Adda, Nino Colnaghi. Che cosa facciano ora, non saprei.
    Gli “Incontentabili”, la terribile famiglia capeggiata prima da Giampiero Albertini e poi da Adolfo Celi, dopo aver distrutto il povero commesso di turno, venivano apostrofati con l’immancabile: “Ma lei è incontentabile!” rivolto al capofamiglia. E lui:”Sempre!”. Poi, se ne andavano impettiti a comperare un elettromestico Ignis, stavolta a colpo sicuro.
    Buona domenica a tutte e due 🙂
    Annarita

    Rispondi

  20. annaritav
    Lug 19, 2008 @ 07:52:00

    anonimo
    Le gemelle IMEC non c’entrano niente. Tu ricordi, come tanti di noi, la pubblicità dei materassi Ondaflex, rivali dei Permaflex. I genitori tornano a casa e credono i bambini a letto, invece i diavoletti si stanno scatenando a saltare sul materasso, che non cigola 😉

    Rispondi

  21. annaritav
    Gen 09, 2009 @ 18:32:00

    Grazie per la precisazione. Un cordiale saluto.
    Annarita

    Rispondi

  22. utente anonimo
    Feb 15, 2010 @ 13:31:00

    Gent.ma  Annarita Verzola
    il mio nome è Annarita Zio e vengo da un paese della provincia di Campobasso (San Martino in Pensilis), dal momento in cui ho necessità di reperire il testo " Il grande libro di Carosello" di MARCO GIUSTI  e ho provato da qualsiasi parte, il testo è fuori catalogo e quindi non acquistabile, a me serve entro la prima metà di Marzo, lei mica saprebbe aiutarmi? Poi in privato le lascio anche un mio contatto telefonico!

    In attesa di una sua risposta
    Le porgo cordiali saluti
    Zio Annarita

    Rispondi

  23. utente anonimo
    Feb 15, 2010 @ 13:38:00

    Sono Annarita Zio mi trova su facebook col profilo della mia immagine (con un vestito rosa) e ho 128 contatti! Ho provato a cercarla sul social network solo che non riesco a farle la richiesta d’amicizia!
    Grazie Annarita Zio

    Rispondi

  24. utente anonimo
    Feb 15, 2010 @ 13:41:00

    sono annarita zio mi trova sul social network (facebook) ho un’immagine del profilo con un abito rosa e ho 128 contatti!
    grazie annarita zio!

    Rispondi

  25. annaritav
    Feb 16, 2010 @ 16:37:00

    Gentile Annarita,
    io ho acquistato il libro tra i remainders di una libreria di Viterbo che nel frattempo ha chiuso i battenti.
    Proverò a cercare il libro nei siti che frequento abitualmente per cercare testi di difficile reperibilità e le farò sapere qualcosa.
    Provo a mettermi in contatto con lei tramite FB.
    Cordiali saluti, Annarita

    Rispondi

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