Della filastrocca ho parlato a suo tempo qui e oggi voglio tornare sull’argomento proponendo un libro vecchiotto, ma sempre bello e interessante, che mi è caro anche per un altro motivo; era uno dei preferiti di mia figlia Benedetta quando era piccola e adesso che ha ventun anni lo conserva ancora con gelosa cura nella sua libreria.
Ho dovuto promettere di restituirglielo nel minor tempo possibile e perciò mi affretto a utilizzarlo per il mio post.
Si tratta di un libro pieno di immagini allegre e accattivanti, nate dalla penna di Nicoletta Costa, una disegnatrice che mi piace moltissimo, mentre i testi sono a cura di Francesca Lazzarato.
Si tratta di “Staccia buratta, la micia e la gatta”, pubblicato nella collana per ragazzi Mondadori nel 1989, e da allora credo mai più ristampato, di non facile reperimento nemmeno su internet.
È un peccato perché il libro raccoglie un ricco patrimonio popolare di filastrocche, divise per argomenti, con le indicazioni di gioco.
Si comincia con le filastrocche per la conta, il modo più divertente che tutti abbiamo utilizzato per designare chi doveva “stare sotto”, si trattasse del gioco della mosca cieca o dell’acchiapparella o di stabilire chi iniziasse a giocare saltando sulla “campana”.
Ripensate ai vostri giochi infantili e rivedetevi in cerchio, mentre il compagnuccio o la compagnuccia di turno iniziavano la conta, toccando ad ogni sillaba un componente del gruppo. Secondo lo scopo della conta si sperava di volta in volta di essere prescelti o esclusi, ma restava il divertimento di ripetere insieme quelle tiritere a volte senza senso, ma sempre divertenti. Per esempio la celeberrima:
tre civette sul comò
che facevano l’amore
con la figlia del dottore
il dottore si arrabbiò
ambarabà ciccì coccò
o altre meno note come:
Ticche tocche rose e fiori
uno dentro e l’altro fuori,
uno fuori e l’altro dentro,
il serpente fa spavento,
fa spavento quando c’è,
ticche tocche fuori te.
Piso Pisello, colore sì bello,
colore sì fino di Santo Martino,
la bella molinara che sale sulla scala,
la bella zitella che gioca alla piastrella
col figlio del re: tocca e ritocca
che vai fuori te
Poi ci sono le filastrocche fatte apposta per ballare e cantare insieme, come:
Maria Giulia, di dove sei venuta?
Alza gli occhi al cielo,
fai un salto, fanne un altro,
levati il cappelletto,
fai la riverenza,
fai la penitenza,
guarda in su,
guarda in giù,
dai un bacio a chi vuoi tu.

E come non riportare la famosa:
O quante belle figlie
Madama Dorè,
o quante belle figlie.
Son belle e me le tengo
Madama Dorè,
son belle e me le tengo.
Me ne dareste una,
Madama Dorè,
me ne dareste una?
Che cosa ne vuoi fare,
Madama Dorè,
che cosa ne vuoi fare ?
La voglio maritare,
Madama Dorè,
la voglio maritare.
A questo punto dello scambio di battute tra i componenti del girotondo e il giocatore che rimane fuori, due sono le possibilità: o il cerchio resta chiuso e il malcapitato deve continuare a chiedere in moglie una delle figlie di madama Doré o il cerchio si apre ed egli può entrare, facendo la conta per scegliere chi lo seguirà fuori del girotondo. Il gioco prosegue finche tutti i componenti del vecchio girotondo sono passati in quello nuovo.
Tra queste canzoncine ho ritrovato con un po’ di commozione “La formicuzza”, tante volte cantata con le mie amichette delle vacanze estive. La conoscete anche voi?
E c’era un grillo in un campo di lino
la formicuzza ne chiese un pochino.
Lariciunferarillalero lariciunferarillallà.
Disse lo grillo : Che cosa ne vuoi fare?
Calze e camicie, mi voglio maritare!
Lariciunferarillalero lariciunferarillallà.
Disse lo grillo : lo sposo sarò io!
La formicuzza : sono contenta anch’io!
Lariciunferarillalero lariciunferarillallà.
Viene fissato il giorno delle nozze:
un fico secco e due castagne cotte.
Lariciunferarillalero lariciunferarillallà.
Erano in chiesa e si mettean l’anello,
il grillo cadde, gli si spaccò il cervello.
Lariciunferarillalero lariciunferarillallà.
La formicuzza dal gran dolore impazza:
sposa di fresco, si ritrovò ragazza!
Lariciunferarillalero lariciunferarillallà.
La formicuzza, per il gran dolore,
prese uno spillo, se lo ficcò nel cuore.
Lariciunferarillalero lariciunferarillallà.
A pensarci ora, mi sembra una canzoncina abbastanza cruenta, ma allora ci divertiva molto, così come con “Evviva la regina”
Nella città di Mantova
c’è una ragazza bella
il re che l’ha saputo
vuole andare a vederla.
E si vestì da povero
col suo mantello rosso,
montò sul suo cavallo
e via se ne andò.
Quando fu a mezza strada
la sua bella incontrò,
le chiese l’elemosina
e lei gliela donò.
Mamma, mia cara mamma,
guardalo quel villano,
mi ha chiesto l’elemosina
e mi ha stretto la mano.
Figlia di quindici anni
lascialo pure andare,
è un pellegrino povero
che chiede carità
E rimontò a cavallo
e via se la portò,
arrivano alle porte
tutti i soldati in piè.
Evviva la regina,
evviva la regina,
evviva la regina,
sposa del nostro re.
Riguardo questa filastrocca, c’è chi la rammentata citando la città di Brescia o di Bergamo, in questo libro invece è la città di Mantova. Chissà quale sarà la versione ufficiale?
Le autrici continuano poi con le filastrocche per giocare, proprio come:
Staccia buratta,
la micia e la gatta,
la micia andò la mulino
per fare un focaccino,
coll’olio e col sale,
poi lo buttò a mare.
Buttarlo è mala cosa,
lassù ci sta una sposa,
laggiù ce ne sta un’altra,
che fila e che annaspa,
che fa il cordellino
per legare il mio bambino.
Questa canzoncina si canta tenendo un bimbo sulle ginocchia e incrociandogli le braccine alla fine dell’ultima strofa, di solito provocando le sue risa. Non so più quante varianti ho letto di questa filastrocca, della quale l’unica parte che resta immutata sono le due parole iniziali.
Si continua con le filastrocche usate come ninna nanna , molto spesso di varie origini regionali. Tra le più famose:
Stella stellina
la notte si avvicina:
la fiamma traballa,
la mucca è nella stalla.
La mucca e il vitello,
la pecora e l’agnello,
la chioccia coi pulcini,
la mamma coi bambini.
Ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna.
E poi con le filastrocche lunghe e lunghissime, vere e proprie tiritere, magari senza molto senso, e proprio per questo particolarmente divertenti, come:
Seta moneta
le donne di Gaeta
che filano la seta,
la seta e la bambagia
dimmi mamma, chi ti piace?
Mi piace Giovanni,
che fa cantare i galli
i galli e le galline,
con tutti i pulcini.
Guarda sul tetto,
c’è un bel galletto;
guarda nel pozzo
che c’è un gallo rosso;
guarda nell’antro
che c’è un gallo bianco;
guarda lassù, c’è il cuccuruccù.
Ci sono le filastrocche indovinello e quelle scioglilingua come:
Apelle figlio di Apollo
fece una palla di pelle di pollo
e tutti i pesci vennero a galla
per vedere la palla di pelle di pollo
fatta da Apelle figlio di Apollo
oppure:
Se l’arcivescovo di Costantinopoli
si disarcivescovodicostantinopolizzasse,
vi disarcivescovodicostatinopolizzereste voi?
E non mancano le filastrocche che sanno di magia…
…il caminetto tira male e la casa è invasa dal fumo? Niente paura, basta recitare queste strofe e il fumo sparirà!
Fumo fumo via di qua
che t’aspetta la tu’ ma’
la tu’ ma’ co la tu’ nonna
fumo fumo va in colonna.
…vuoi sapere se il tuo amore è ricambiato? Tira le dita di una mano e resta in ascolto…
Hai qualcuno che ti ama?
Sai tu dir come si chiama?
Se quell’uno ti amerà
questo dito scrocchierà.
E per finire le filastrocche delle feste.
San Giuseppe vecchiarello
porta il fuoco sotto il mantello
per scaldare il bambinello.
San Giuseppe l’ha fasciato,
la Madonna l’ha pigliato,
l’hanno messo nel suo lettino
ninna nanna Gesù Bambino

che te ne sei andato
arriva l’anno nuovo
tutto lustrato.
Buon anno nuovo al gatto
buon anno nuovo al cane,
buon anno nuovo a te
e buon anno pure a me.
La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte,
con le toppe alla sottana
viva viva la Befana.
Adesso due parole sulle autrici.
Francesca Lazzarato è nata a Nuoro nel 1947 e attualmente vive a Roma. Ha lavorato come bibliotecaria e ha fatto il proprio mestiere della sua passione per la letteratura per ragazzi, le fiabe e le tradizioni popolari.
Ha scritto saggi sulla letteratura per l’infanzia ed ha tradotto molti libri per bambini e ragazzi.
Ha collaborato con diversi giornali e pubblicato oltre quaranta titoli di libri per i giovani lettori. Ha collaborato con molte case editrici ed è stata per più di dieci anni editor responsabile della narrativa ragazzi della Mondadori.
Nicoletta Costa è nata a Trieste nel 1953, è un architetto, ma la sua passione è scrivere storie per bambini e illustrarle. Il suo tratto è diventato inconfondibile, così morbido e nitido, e alcuni suoi personaggi sono celeberrimi: la nuvola Olga, Giulio Coniglio e la strega Teodora. Ha scritto e illustrato più di duecento libri, che sono stati pubblicati dalle più importanti case editrici, e si è aggiudicata numerosi premi, nazionali e internazionali.
Dic 28, 2007 @ 17:54:00
Sono un’insegnante di Scuola dell’infanzia, mi piacciono un sacco i libri illustrati da Nicoletta Costa e i bambini della mia scuola sono molto affezionati al personaggio “Giulio Coniglio” e a tutti i suoi amici (Topo Tommaso, Oca Caterina…). Spesso prendiamo spunto da questi personaggi per creare piccole storie, semplici filastrocche. Le faccio i complimenti per i suoi post sui libri dedicati ai bimbi e ai ragazzi.
Buon fine settimana, Annita
Dic 28, 2007 @ 18:05:00
Avrei voluto elogiare la scelta… ma le tue sono sempre ottime scelte 🙂
Ciao, Dario.
Dic 28, 2007 @ 18:20:00
@ Giulia
Sono d’accordo con te, la Costa è una disegnatrice che ha conquistato i bambini ed era giusto proporla 🙂
@ Annita
Grazie per la visita e complimenti per il suo lavoro con i bambini. A presto 🙂
@ Dario
Troppo buono! Il bello è che mi diverto tanto… 🙂
Dic 29, 2007 @ 16:56:00
Un bacione grande, con tanto affetto. A presto, spero:)
Auguroni
Dic 30, 2007 @ 16:27:00
Questa era la versione che mi canticchiava la nonna, tenendomi sulle ginocchia e facendomi fare, alla fine, un mezzo salto carpiato all’indietro:
________________
Staccia buratta
Martino della gatta
la gatta va al mulino
a fare un covaccino
col pepe
col sale
con la pipì del cane
burella
burella
batti la bocca in terra!
___________________
*B*U*O*N* *A*N*N*O* !!!!
Roby
Dic 31, 2007 @ 11:22:00
Bellissimo post e bellissime filastrocche.
Quando andavo all’asilo c’era un gioco-filastrocca in cui i bambini si tenevano tutti per mano in catena. Il primo della fila recitava:
“Prestinaio, è pronto il pane?” e l’ultimo in risposta:
“Sì, ma è un pò bruciato.”
“E chi l’ha bruciato?”
E veniva detto il nome di un bambino, diciamo Mario. Allora la fila passava sotto la giunzione tra il bambino nominato e il suo vicino, con l’effetto di farlo rimanere incatenato a braccia incrociate. Mentre la fila passava, cantava:
“Il povero Mario
legato alle catene
soffre le pene,
le pene da morir.”
Buon Anno,
spero di rileggerti presto nel 2008,
Màz
Gen 01, 2008 @ 18:30:00
da Giuliano:
Ecco, io non invidio nessuno, però ho due invidie grosse, enormi: per i musicisti (quelli bravi) e per i disegnatori. Pagherei qualcosa per disegnare così, invece faccio solo sgorbi…
Grazie delle poesie e dei disegni!
Auguri e Buon Anno!
Giuliano
Gen 05, 2008 @ 14:27:00
@ Silvia
Ricambio il bacione, con la speranza di ritrovarti presto! 😉
@ Roby
Infatti esistono numerosissime versioni di questa filastrocca, sia nei libri che sul web… avevi paura per il mezzo salto carpiato? Queste nonne! Felice 2008 😉
@ Maz
La conosco anche io, quante volte l’ho ripetuta con le mie compagnucce! Che bel ricordo, grazie per avermelo restituito! A rileggerci in un fantasmagorico 2008 😉
@ Costanza
Sono contenta che le mie scelte piacciano, del resto il libro meritava un post! Felice 2008 😉
@ Giuliano
Hai ragione e sono i disegni dai tratti più semplici quelli che ci piacciono di più. Ricambio gli auguri, a presto 😉
Annarita
Gen 01, 2011 @ 13:41:00
Salve,
Sono finita su questo in cerca di una filastrocca ed anche se il post è un po' vecchiotto forse è interessata a sapere che io ho una nuova edizione di questo libro … adesso si chiama Oh che Bel Castello sempre di Francesca Lazzarato sempre illustrato da Nicoletta Costa.
inutile aggiungere che è bellissimo!
Buon Anno Paola
Gen 04, 2011 @ 17:59:00
Grazie per il suggerimento, cara Anna Paola. È una nuova edizione arricchita? Buon anno anche a lei.
Annarita
Set 22, 2015 @ 20:29:33
Gentilissima ANNARITA sono alla ricerca disperata del libro staccia buratta la micia e la gatta ma purtroppo non è più in commercio. Mia figlia l’aveva da piccola e lo amava ma per vari problemi non si riesce a trovare. Ora ha un bambino e ci terrebbe ad averlo e siccome ho letto che anche sua figlia l’ha conservato vorrei chiederle, come favore personale, se è possibile fotocopiarlo magari a colori così da fare una bella sorpresa a mia figlia e a mio nipote .Mi farebbe piacere parlarle direttamente
Set 24, 2015 @ 06:10:25
Salve, Mi farebbe molto piacere aiutarla, il libro si trova a casa di mia figlia e appena mi sarà possibile, lo prenderò. Posso provare a scannerizzarlo e trasmetterglielo via e-mail, se le fa piacere. Il mio indirizzo di posta elettronica è annver3@gmail.com. Ci risentiremo presto.