Storie della storia del mondo

Quando nella libreria Croce l’ho adocchiato, un po’ nascosto tra altri testi del reparto dedicato ai ragazzi, sono tornata sui miei passi credendo di aver visto male. Invece no, era proprio quello il titolo che aveva colpito la mia attenzione e prendendo il libro tra le mani sono tornata indietro nel tempo di almeno quarant’anni.Era il medesimo libro che scovai per caso un giorno lontano e mi sono rivista bambina, accoccolata sul divanetto di pelle a casa dei nonni, nel salottino che d’estate era la mia camera durante il  periodo di vacanze che trascorrevo presso di loro a Montefiascone, in provincia di Viterbo.
Le prime ore calde del pomeriggio, quelle in cui nemmeno i maschi avevano voglia di scendere a giocare nel cortile assolato, le trascorrevo sprofondata nelle letture di vario genere che la biblioteca dei nonni mi garantiva.

C’era un po’ di tutto, dai classici ai romanzi di Carolina Invernizio alle storie strappalacrime di autori dei quali non rammento più neppure il nome.
E poi c’era “Storie della storia del mondo”.

Il volume molto sciupato, addirittura un po’ squinternato, la carta ingiallita e chiazzata di umidità, con la rilegatura di cartone rigido impresso a gigli fiorentini, è qui sulla scrivania, davanti a me. Le pagine con i riferimenti sull’autore e sulla pubblicazione mancano e mi rendo conto di non aver mai saputo nulla di preciso sul libro che pure mi piaceva tantissimo. Solo adesso, con i potenti mezzi del web, scopro che la pubblicazione probabilmente risale al 1911, per i tipi della gloriosa casa editrice fiorentina Bemporad.

Ma che cosa sono queste storie della storia del mondo?
Sono le avventure e le imprese dei più grandi eroi greci che la mamma racconta ai figli, Leo e Lia, i quali le trovano appassionanti e coinvolgenti, ambientate un mondo lontano e fantastico, a loro totalmente ignoto, nel quale vendetta, onore, forza, coraggio, ferocia, bellezza sono prerogativa di uomini e donne i quali tuttavia non sono immuni da timori e debolezze, così come quegli stessi dei che via via li proteggono o li ostacolano con ogni mezzo.
Fu così che feci la conoscenza di Laomedonte e di Priamo, di Agamennone e di Menelao, di Paride e di Achille, di Elena e di Ulisse, di Ettore e di Patroclo, insomma dei personaggi le cui grandiose vicende avrei poi ritrovato alle scuole superiori nell’Iliade.

Le storie sono raccolte in brevi capitoli, ognuno dei quali aperto da un bel capoverso ornato, così come deliziosi sono i disegni Art Nouveau in bianco, nero e ocra di Ezio Anichini che li illustrano.

La copia che ho in mano adesso è una molto più recente edizione del 2005, Giunti Junior, illustrata da Giovanni Caselli, grazie alla quale ho scoperto anche il nome dell’autrice: Laura Orvieto.

cantoniLaura Cantoni Orvieto nacque a Milano nel 1876 e coltivò sempre la passione della narrazione e della lettura di storie ai piccoli, tanto suoi ascoltatori preferiti quanto protagonisti privilegiati delle sue storie. Subì persecuzioni negli anni della Seconda Guerra Mondiale perché di famiglia ebrea e si spense a Firenze nel 1953, città in cui aveva sposato Angiolo Orvieto, fondatore della rivista “Il Marzocco” e uno fra i promotori della società culturale Leonardo da Vinci voluta nel 1902 nel capoluogo toscano da un gruppo di uomini di spicco nel panorama culturale a cavallo tra il XIX e il XX secolo e la cui genesi narra la stessa Laura nel libro Storia di Angiolo e Laura. Per ricordarla è stato istituito un  premio di narrativa per ragazzi a Firenze, dalla fondazione “Premio Laura Orvieto”, ma non ho notizie certe che sia tuttora attivo.

La forza di Roma
Ezio Anichini ha illustrato anche altre opere di Laura Orvieto, come questa, e vi propongo l’immagine per darvi un’idea dello stile dei disegni.

Aggiornamento:

Grazie ad Anna Maria de Majo e alla sua preziosa attività nel campo della letteratura per ragazzi, ho potuto godermi questo video dedicato a Laura Orvieto e alle sue “storie”. Lo condivido volentieri. Buona visione!

9 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. babilonia61
    Nov 26, 2007 @ 19:54:00

    Sublime questo post, davvero.

    Felicità

    Rino, rileggendolo

    Rispondi

  2. RobyBa
    Nov 27, 2007 @ 17:51:00

    La storia de “Le storie della storia del mondo” si ricollega anche per me all’infanzia, e ad un bel volume rilegato, dono di un amico di mio padre a me, piccola letterata… Un volume che adesso non ho più, vittima del veloce sgombero della casa dei miei, dopo la loro morte… Se n’è andato anche lui, ed in questo momento -lo so, forse sono stupida a dirlo- mi manca quasi quanto loro…

    Comunque, grazie!

    Roby

    Rispondi

  3. utente anonimo
    Nov 27, 2007 @ 23:09:00

    Affascinante, grazie per la piacevole segnalazione!

    Un saluto
    Paolo

    Rispondi

  4. annaritav
    Nov 29, 2007 @ 19:33:00

    @ Rino, Gabrilu, Giulia, Paolo e MariaStrofa
    Grazie mille, tengo molto al vostro giudizio!

    @ Damiani
    Benvenuto e grazie, sono molto contenta della notizia che ci dai!

    @ Roby
    È una gioia aver scoperto chi condivide la mia passione per questo testo. Capisco benissimo il tuo stato d’animo, non è affatto stupido, anzi…è inevitabile, proprio per il fatto che certi libri siano stati legati ai nostri ricordi e a persone care. Un abbraccio.

    Buona serata a tutti 🙂

    Rispondi

  5. cuoredigiada
    Nov 30, 2007 @ 22:19:00

    Che meraviglia i miti! E quello è anche un libro mitico!
    Buon fine settimana, un bacione :)))

    Rispondi

  6. utente anonimo
    Dic 05, 2007 @ 12:24:00

    Bellissimo post, bellissimo stimolo e bellissime immagini.
    Quando andavo a scuola, epica praticamente era sparita dai programmi concretamente svolti in classe. Forse per fortuna: quella che ho incontrato in seguito (o prima, quando la nonna ci metteva a letto con le storie dell’Odissea, che non conosceva molto bene, ma che sapeva raccontare assai drammaticamente) m’ha interessato e ha lasciato tracce.
    Il problema, soprattutto con i fanciulli, e’ di rendere le storie di dei, eroi e discese agli inferi in qualche modo vitali e attuali. Non attuali rispetto al mondo informativo circostante, ma rispetto alla concreta vita (soprattutto quella interiore, soprattutto quella immaginaria) di “quel” particolare fanciullo (o, ancor piu’ difficile, di “quei” fanciulli).

    Ciao,
    Nicola

    Rispondi

  7. utente anonimo
    Ago 14, 2009 @ 07:28:00

    Avevo 9 anni quando mia madre mi regalò “Storie della storia del mondo”.Aveva l’abitudine di regalarmi cose belle da leggere,che mi hanno orientata per sempre.Lo lessi d’estate ,me ne innammorai,come molto più tardi mi sarei innammorata dell’Iliade e di Ettore.Da un pò questo libro mi frullava nella memoria,sperando di trovarlo conservato da qualche parte.Poi per caso nella vetrina di un libraio scovai questo titolo.Possibile,è lo stesso?E’ una riedizione di un vecchio libro!E al mio nipotino di quattro anni,invece delle solite favolette,avevo già cominciato a parlare di Menelao,di Elena,di Ulisse,di Penelope,del cavallo di Troia.Ha riso molto sentendo nominare il pomo d’oro.Sai cos’è,gli ho chiesto?Si è rosso!E’ stato complicato spiegargli che era una mela che scatenò tanti disastri.Ora il piccolo libro è qui.Peccato non avere il mio,ma ancora spero di ritrovarlo tra le vecchie cose.Intanto continuerò a a raccontare di Troia.Sarà difficile non trasmettergli la mia ammirazione per Ettore,la tenerezza per Priamo,la profonda antipatia per Ulisse,il sottile disprezzo per Penelope,una certa stima per Clitennestra,la pena profonda per Andromaca ed Astianatte. Aurora Granito

    Rispondi

  8. twitter.com
    Feb 07, 2013 @ 12:17:31

    Everyone loves it when individuals come together and share views.
    Great blog, continue the good work!

    Rispondi

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