

Ma da un po’ di tempo a questa parte c’è qualcosa che non va. E credo di interpretare il sentimento di altre donne.
Sono alla cassa del supermercato. La cassiera aspetta paziente, accenna pure un sorriso di comprensione, ma io, con la coda dell’occhio, sbircio la fila che si ingrossa dietro di me. Che cosa sto facendo? Frugo nella borsa alla ricerca dell’unica cosa che in quel momento mi occorra davvero: il portafogli. Pagare in contanti o con la carta di credito è irrilevante purché quel piccolo oggetto si faccia trovare e io non percepisca più gli sguardi malevoli dei clienti e non immagini i loro commenti, che non saranno da meno. E trovo il libro.
Piove. Sono davanti al portone di casa, in una mano la borsa e nell’altra l’ombrello. Malgrado la faccenda del pollice opponibile non sono capace di cercare nella borsa tenendo l’ombrello in mano, così lo chiudo. E comincio a bagnarmi mentre frugo nella borsa alla ricerca dell’unica cosa che in quel momento mi occorra davvero: il mazzo delle chiavi. E trovo subito il portafogli. E poi il libro.
Un pomeriggio ventoso. Gli occhi cominciano a pizzicare e a lacrimare; il naso non tarda a partecipare con solidarietà all’evento. Allora frugo nella borsa alla ricerca dell’unica cosa che in quel momento mi occorra davvero: il pacchetto dei fazzoletti di carta. E infilo un dito nell’anello del mazzo delle chiavi. E poi trovo il libro.
Al parcheggio. Non sono ancora in vista della macchina e già mi assale il dubbio; per un momento voglio credere di vederlo biancheggiare sul cruscotto o lo immagino nel vano portaoggetti accanto al sedile.
Perché illudermi? Rammento con sicurezza il gesto inconsulto con il quale l’ho lasciato cadere nella borsa. Non infilato giudiziosamente in un taschino, proprio lasciato cadere nella borsa, dove capita. A rispettosa distanza dalla cassa frugo nella borsa alla ricerca dell’unica cosa che in quel momento mi occorra davvero: il biglietto del parcheggio. E trovo un fazzolettino di carta sfuggito al pacchetto. E poi trovo il libro.
Basta, non ne posso più. Eppure la soluzione è così ovvia: ci vuole una borsa più piccola.
Piena di entusiasmo mi dedico alla ricerca e finalmente la individuo, negletta in fondo all’armadio. Eppure è carina e i colori non fanno a pugni con le scarpe.
Come ho fatto a non pensarci prima? D’ora in avanti affronterò baldanzosa ogni situazione, mi basterà infilare la mano nella mia piccola, graziosa borsa e il gioco sarà fatto. Ogni cosa al suo posto.
Niente più code al supermercato, docce improvvise, lacrimazioni inopinate e panico da parcheggio. Ogni cosa al suo posto.
Non è possibile! La ricerca dell’unica cosa che di volta in volta mi occorra davvero continua ad essere affanosa e caotica.
Per una severa disamina rovescio sul tavolo tutto il contenuto della borsetta, dalla quale fuoriescono, in ordine sparso:
– il libro (ho premesso che non ne faccio a meno)
– il cellulare (e se avessi bisogno di fare o ricevere una telefonata all’improvviso?)
– la rubrichetta telefonica (e se si cancellassero i numeri dalla rubrica del cellulare?)
– l’auricolare per il cellulare ( e se davvero le onde del cellulare facessero male?)
– le foto dei ragazzi (niente se, come poteri stare senza?)
– la carta d’identità e la patente (niente se, al massimo potrei metterle insieme in un piccolo porta documenti)
– l’abbonamento del pullman (niente se, bisogna fare qualcosa contro l’inquinamento)
– gli orari dei pullman e dei treni (e se perdessi il pullman, chi si ricorderebbe a che ora partono i treni?)
– qualche bustina di zucchero (e se avessi un improvviso calo di pressione?)
– il porta schede telefoniche (e se non potessi usare il cellulare?)
– le bustine di sale di lisina (e se mi venisse mal di testa all’improvviso?)
– il portafogli (niente se, è indispensabile)
– l’i-pod (e se non volessi solo leggere?)
– il moleskine ( e se dovessi prendere appunti?)
– la penna (niente se, quella non mi manca manca mai)
– i fazzoletti di carta (niente se, sono molto più pratici del vezzoso fazzoletto di stoffa)
– la pen drive ( e se dovessi spostare dei dati da casa all’ufficio o viceversa?)
– le chiavi di casa (niente se, mica c’è sempre qualcuno che ti aspetta!)
– gli occhiali da sole (niente se, la luce può irritarmi gli occhi anche in inverno)
– le chiavi della macchina (e se cambio idea sull’opportunità di usare il pullman o il treno?)
– l’ombrello pieghevole (e se dovesse piovere all’improvviso?)
– il portamonete con le monetine souvenir dei viaggi (e se a me facesse piacere portarmelo dietro, avreste qualcosa da ridire?)
Come può stare tutta ‘sta roba in uno spazio così piccolo? Secondo me la spiegazione è una sola: noi donne abbiamo la borsa di Mary Poppins…
Set 15, 2007 @ 07:28:00
A questo punto,dopo la tua cronaca,per certi versi esilarante,dovrei ringraziare gli dei di avermi fatto uomo.
Non ho bisogno praticamente di nessuna delle cose che hai citato,fatti salvi documenti e chiavi.
Buona domenica
Paul
Set 15, 2007 @ 07:28:00
A questo punto,dopo la tua cronaca,per certi versi esilarante,dovrei ringraziare gli dei di avermi fatto uomo.
Non ho bisogno praticamente di nessuna delle cose che hai citato,fatti salvi documenti e chiavi.
Buona domenica
Paul
Set 15, 2007 @ 07:28:00
A questo punto,dopo la tua cronaca,per certi versi esilarante,dovrei ringraziare gli dei di avermi fatto uomo.
Non ho bisogno praticamente di nessuna delle cose che hai citato,fatti salvi documenti e chiavi.
Buona domenica
Paul
Set 15, 2007 @ 07:28:00
A questo punto,dopo la tua cronaca,per certi versi esilarante,dovrei ringraziare gli dei di avermi fatto uomo.
Non ho bisogno praticamente di nessuna delle cose che hai citato,fatti salvi documenti e chiavi.
Buona domenica
Paul
Set 15, 2007 @ 23:10:00
Il problema del libro non ce l’ho, perchè a me piace leggere comodamente in un luogo chiuso e silenzioso. I libri li porto nella borsa solo quando sono in viaggio.
I problemi elencati però ce li ho tutti lo stesso perchè anche senza libro, riesco comunque a non trovare mai a primo colpo quello che mi serve in quel momento (chiavi, portafoglio etc.)
Il post è delizioso. Sul rapporto tra la donna e la borsa (e su come mai gli uomini non sentono l’esigenza di averne una) ci sarebbe poi da dire parecchio, il tema è molto meno frivolo di quanto possa sembrare, come sai.
Set 15, 2007 @ 23:10:00
Il problema del libro non ce l’ho, perchè a me piace leggere comodamente in un luogo chiuso e silenzioso. I libri li porto nella borsa solo quando sono in viaggio.
I problemi elencati però ce li ho tutti lo stesso perchè anche senza libro, riesco comunque a non trovare mai a primo colpo quello che mi serve in quel momento (chiavi, portafoglio etc.)
Il post è delizioso. Sul rapporto tra la donna e la borsa (e su come mai gli uomini non sentono l’esigenza di averne una) ci sarebbe poi da dire parecchio, il tema è molto meno frivolo di quanto possa sembrare, come sai.
Set 15, 2007 @ 23:10:00
Il problema del libro non ce l’ho, perchè a me piace leggere comodamente in un luogo chiuso e silenzioso. I libri li porto nella borsa solo quando sono in viaggio.
I problemi elencati però ce li ho tutti lo stesso perchè anche senza libro, riesco comunque a non trovare mai a primo colpo quello che mi serve in quel momento (chiavi, portafoglio etc.)
Il post è delizioso. Sul rapporto tra la donna e la borsa (e su come mai gli uomini non sentono l’esigenza di averne una) ci sarebbe poi da dire parecchio, il tema è molto meno frivolo di quanto possa sembrare, come sai.
Set 15, 2007 @ 23:10:00
Il problema del libro non ce l’ho, perchè a me piace leggere comodamente in un luogo chiuso e silenzioso. I libri li porto nella borsa solo quando sono in viaggio.
I problemi elencati però ce li ho tutti lo stesso perchè anche senza libro, riesco comunque a non trovare mai a primo colpo quello che mi serve in quel momento (chiavi, portafoglio etc.)
Il post è delizioso. Sul rapporto tra la donna e la borsa (e su come mai gli uomini non sentono l’esigenza di averne una) ci sarebbe poi da dire parecchio, il tema è molto meno frivolo di quanto possa sembrare, come sai.
Set 16, 2007 @ 11:06:00
Ma come siete complicate! Non sarebbe meglio se vi faceste accompagnare da un uomo-sherpa, intendo un innamorato di quelli tosti (che certamente avete già, o se no, siete in grado si procurarvi con uno schioccar di dita). Tale uomo, anzi Uomo, si doterebbe volentieri di una sacca organizzata – non come le vostre borsette, eh sì!
Dalla sacca estrarrebbe rapidamente una delle millanta cosette – quasi del tutto non necessarie – di cui adornate il vostro passeggiare. Però non ho trovato accenni al trucco, perché girate anche coi vostri segreti trucchetti, di cui però non ci parlate, quasi fossero venefici.
Riguardo al libro d’accompagno, non ne ho bisogno: recito par coeur una fra le poesie che conosco, però ogni tanto mi scappa la voce alta (le poesie si leggono a voce alta) e la gente si volta. Basta dirgli: “La conosce anche lei?” e il problema diventa il loro, la poesia può divenire un benefico contagio. Mai dire mai. A ‘sto punto, dovrei dire del post di Annarita, ma non dico niente, preferisco rileggermelo una volta di più.
saludos
Solimano
Set 16, 2007 @ 11:06:00
Ma come siete complicate! Non sarebbe meglio se vi faceste accompagnare da un uomo-sherpa, intendo un innamorato di quelli tosti (che certamente avete già, o se no, siete in grado si procurarvi con uno schioccar di dita). Tale uomo, anzi Uomo, si doterebbe volentieri di una sacca organizzata – non come le vostre borsette, eh sì!
Dalla sacca estrarrebbe rapidamente una delle millanta cosette – quasi del tutto non necessarie – di cui adornate il vostro passeggiare. Però non ho trovato accenni al trucco, perché girate anche coi vostri segreti trucchetti, di cui però non ci parlate, quasi fossero venefici.
Riguardo al libro d’accompagno, non ne ho bisogno: recito par coeur una fra le poesie che conosco, però ogni tanto mi scappa la voce alta (le poesie si leggono a voce alta) e la gente si volta. Basta dirgli: “La conosce anche lei?” e il problema diventa il loro, la poesia può divenire un benefico contagio. Mai dire mai. A ‘sto punto, dovrei dire del post di Annarita, ma non dico niente, preferisco rileggermelo una volta di più.
saludos
Solimano
Set 16, 2007 @ 11:06:00
Ma come siete complicate! Non sarebbe meglio se vi faceste accompagnare da un uomo-sherpa, intendo un innamorato di quelli tosti (che certamente avete già, o se no, siete in grado si procurarvi con uno schioccar di dita). Tale uomo, anzi Uomo, si doterebbe volentieri di una sacca organizzata – non come le vostre borsette, eh sì!
Dalla sacca estrarrebbe rapidamente una delle millanta cosette – quasi del tutto non necessarie – di cui adornate il vostro passeggiare. Però non ho trovato accenni al trucco, perché girate anche coi vostri segreti trucchetti, di cui però non ci parlate, quasi fossero venefici.
Riguardo al libro d’accompagno, non ne ho bisogno: recito par coeur una fra le poesie che conosco, però ogni tanto mi scappa la voce alta (le poesie si leggono a voce alta) e la gente si volta. Basta dirgli: “La conosce anche lei?” e il problema diventa il loro, la poesia può divenire un benefico contagio. Mai dire mai. A ‘sto punto, dovrei dire del post di Annarita, ma non dico niente, preferisco rileggermelo una volta di più.
saludos
Solimano
Set 16, 2007 @ 11:06:00
Ma come siete complicate! Non sarebbe meglio se vi faceste accompagnare da un uomo-sherpa, intendo un innamorato di quelli tosti (che certamente avete già, o se no, siete in grado si procurarvi con uno schioccar di dita). Tale uomo, anzi Uomo, si doterebbe volentieri di una sacca organizzata – non come le vostre borsette, eh sì!
Dalla sacca estrarrebbe rapidamente una delle millanta cosette – quasi del tutto non necessarie – di cui adornate il vostro passeggiare. Però non ho trovato accenni al trucco, perché girate anche coi vostri segreti trucchetti, di cui però non ci parlate, quasi fossero venefici.
Riguardo al libro d’accompagno, non ne ho bisogno: recito par coeur una fra le poesie che conosco, però ogni tanto mi scappa la voce alta (le poesie si leggono a voce alta) e la gente si volta. Basta dirgli: “La conosce anche lei?” e il problema diventa il loro, la poesia può divenire un benefico contagio. Mai dire mai. A ‘sto punto, dovrei dire del post di Annarita, ma non dico niente, preferisco rileggermelo una volta di più.
saludos
Solimano
Set 18, 2007 @ 09:14:00
Commento qui il tuo post su “Il vento nei salici”, perchè sull’altro post i commenti non mi si aprono. Ho letto il libro di cui cndivido i tuoi commenti. Molto bella anche la tua presentazione delle versioni editoriali e il riferimento al disco dei Pink Floyd. Un caro saluto Giulia
Sto cercando di entrare anch’io in Splinder e ci sto lavorando, non so se ci riuscitò. per adesso sono ancora al vecchio indirizzo. Ciao Giulia
Set 18, 2007 @ 09:14:00
Commento qui il tuo post su “Il vento nei salici”, perchè sull’altro post i commenti non mi si aprono. Ho letto il libro di cui cndivido i tuoi commenti. Molto bella anche la tua presentazione delle versioni editoriali e il riferimento al disco dei Pink Floyd. Un caro saluto Giulia
Sto cercando di entrare anch’io in Splinder e ci sto lavorando, non so se ci riuscitò. per adesso sono ancora al vecchio indirizzo. Ciao Giulia
Set 18, 2007 @ 09:14:00
Commento qui il tuo post su “Il vento nei salici”, perchè sull’altro post i commenti non mi si aprono. Ho letto il libro di cui cndivido i tuoi commenti. Molto bella anche la tua presentazione delle versioni editoriali e il riferimento al disco dei Pink Floyd. Un caro saluto Giulia
Sto cercando di entrare anch’io in Splinder e ci sto lavorando, non so se ci riuscitò. per adesso sono ancora al vecchio indirizzo. Ciao Giulia
Set 18, 2007 @ 09:14:00
Commento qui il tuo post su “Il vento nei salici”, perchè sull’altro post i commenti non mi si aprono. Ho letto il libro di cui cndivido i tuoi commenti. Molto bella anche la tua presentazione delle versioni editoriali e il riferimento al disco dei Pink Floyd. Un caro saluto Giulia
Sto cercando di entrare anch’io in Splinder e ci sto lavorando, non so se ci riuscitò. per adesso sono ancora al vecchio indirizzo. Ciao Giulia
Set 18, 2007 @ 16:34:00
@ Solimano
Come tu stesso scrivi, un uomo, per quanto innamorato, non ritiene necessaria nessuna delle cose che portiamo nella borsetta, quindi non credo sia possibile indurlo a farci da sherpa. Riguardo i cosmetici, non ne ho fatto menzione perché li uso raramente. I tuoi interventi sono sempre un piacere 😉
@ Gabrilu
Io mi ricordavo che Eta Beta estraeva tutto dal suo minuscolo gonnellino nero, invece aveva una borsa? Interessante… l’idea è ottima 😉
@ Giulia
Allora presto sarai dei nostri, anche su Splinder i problemi non mancano, ma forse sarà più facile leggersi e commentarsi 😉
Buona serata a tutti
Set 18, 2007 @ 16:34:00
@ Solimano
Come tu stesso scrivi, un uomo, per quanto innamorato, non ritiene necessaria nessuna delle cose che portiamo nella borsetta, quindi non credo sia possibile indurlo a farci da sherpa. Riguardo i cosmetici, non ne ho fatto menzione perché li uso raramente. I tuoi interventi sono sempre un piacere 😉
@ Gabrilu
Io mi ricordavo che Eta Beta estraeva tutto dal suo minuscolo gonnellino nero, invece aveva una borsa? Interessante… l’idea è ottima 😉
@ Giulia
Allora presto sarai dei nostri, anche su Splinder i problemi non mancano, ma forse sarà più facile leggersi e commentarsi 😉
Buona serata a tutti
Set 18, 2007 @ 16:34:00
@ Solimano
Come tu stesso scrivi, un uomo, per quanto innamorato, non ritiene necessaria nessuna delle cose che portiamo nella borsetta, quindi non credo sia possibile indurlo a farci da sherpa. Riguardo i cosmetici, non ne ho fatto menzione perché li uso raramente. I tuoi interventi sono sempre un piacere 😉
@ Gabrilu
Io mi ricordavo che Eta Beta estraeva tutto dal suo minuscolo gonnellino nero, invece aveva una borsa? Interessante… l’idea è ottima 😉
@ Giulia
Allora presto sarai dei nostri, anche su Splinder i problemi non mancano, ma forse sarà più facile leggersi e commentarsi 😉
Buona serata a tutti
Set 18, 2007 @ 16:34:00
@ Solimano
Come tu stesso scrivi, un uomo, per quanto innamorato, non ritiene necessaria nessuna delle cose che portiamo nella borsetta, quindi non credo sia possibile indurlo a farci da sherpa. Riguardo i cosmetici, non ne ho fatto menzione perché li uso raramente. I tuoi interventi sono sempre un piacere 😉
@ Gabrilu
Io mi ricordavo che Eta Beta estraeva tutto dal suo minuscolo gonnellino nero, invece aveva una borsa? Interessante… l’idea è ottima 😉
@ Giulia
Allora presto sarai dei nostri, anche su Splinder i problemi non mancano, ma forse sarà più facile leggersi e commentarsi 😉
Buona serata a tutti
Set 18, 2007 @ 22:39:00
Gabrilu, non frequento Eta Beta, perché a parlarci mi fa sentire poco intelligente, magari è vero, ma la cosa mi secca. Però il suo modo di parlare pmettendo la p pdavanti a ptutto mi da pimpazzire!
psaludos
Psolimano (pspero che mi ppassi)
Set 18, 2007 @ 22:39:00
Gabrilu, non frequento Eta Beta, perché a parlarci mi fa sentire poco intelligente, magari è vero, ma la cosa mi secca. Però il suo modo di parlare pmettendo la p pdavanti a ptutto mi da pimpazzire!
psaludos
Psolimano (pspero che mi ppassi)
Set 18, 2007 @ 22:39:00
Gabrilu, non frequento Eta Beta, perché a parlarci mi fa sentire poco intelligente, magari è vero, ma la cosa mi secca. Però il suo modo di parlare pmettendo la p pdavanti a ptutto mi da pimpazzire!
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Psolimano (pspero che mi ppassi)
Set 18, 2007 @ 22:39:00
Gabrilu, non frequento Eta Beta, perché a parlarci mi fa sentire poco intelligente, magari è vero, ma la cosa mi secca. Però il suo modo di parlare pmettendo la p pdavanti a ptutto mi da pimpazzire!
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Psolimano (pspero che mi ppassi)
Ott 02, 2010 @ 22:33:00
Questo articolo è molto interessante, ho avuto molto divertente la lettura del blog. Penso che questo sia uno degli articoli che avete letto e volete farlo di nuovo perché è molto interessante. Buon blog.http://buyonline-rx.com/http://buyonline-rx.com/sitemap.html
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