Ieri, tornata a casa dal lavoro, ho visto sul tavolino un voluminoso pacchetto. Non l’avevo neppure preso in mano, dando per scontato che fosse un’altra delle innumerevoli buste nella fitta corrispondenza di Stefano, il maggiore dei miei due figli. Poi lo sguardo mi è caduto sul mittente: gli alunni della classe IA dell’Istituto Comprensivo di Caltabellotta. I miei piccoli amici mi avevano scritto di nuovo! In verità sapevo che sarebbero arrivati biglietti di auguri, me lo aveva anticipato per telefono l’insegnante di lettere, ma che la busta contenesse quel piccolo tesoro, beh, proprio non me l’aspettavo. Oltre ad una lunga lettera, firmata con cura da ciascuno, dalla busta sono usciti tanti bigliettini di Natale, tutti realizzati a mano con colori, ritagli, porporine, fiocchetti e fiorellini, molti dei quali contenevano una fotografia. C’erano bigliettini anche degli alunni di un’altra classe, la IIB. E non mancavano le caramelle e un biglietto personale della professoressa, che accompagnava il dono di un piccolo libro. Mi scrivono che continuano a leggere “Il mistero dell’altopiano”, curiosi di scoprire come si concluderà l’avventura, e che la professoressa ha proposto a ciascuno di loro di pensare a un finale alternativo al termine della lettura. E che seguono il mio blog e presto mi scriveranno anche qui.
“…Ci riteniamo fortunati di avere questi contatti epistolari con l’autrice del testo di narrativa che stiamo studiando: a volte gli scrittori sembrano personaggi molto lontani dalla realtà, personaggi che volano molto in alto e quindi irraggiungibili, pertanto noi avvertiamo la corrispondenza con Lei come qualcosa di veramente eccezionale…”
Che vi devo dire, il pensiero di tanto impegno e di tanto entusiasmo da parte di questi ragazzi continua a stupirmi e a commuovermi, e mi rende felice che non esista questa “lontananza”. Ecco la vera, profonda soddisfazione che deriva dal piacere di scrivere, e vale molto di più dei riconoscimenti ufficiali.
Anzi, non ha prezzo.
La città di Caltabellotta (Agrigento)
Venerdì, 22 dicembre 2006
Stamattina ho parlato con alcuni dei miei piccoli amici. Mi ha fatto molto piacere sentire le loro voci e poter scambiare gli auguri di Natale, con loro e con la professoressa di lettere. I più decisi si sono avvicendati al telefono, riportando anche i saluti e gli auguri dei più timidi, che hanno preferito restare in disparte.
Rinnovo a tutti loro e alla loro bravissima insegnante i più affettuosi auguri per un felice Natale e un sereno 2007.
Spero che in primavera ci si possa davvero incontrare e conoscere.
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Dic 21, 2006 @ 10:50:00
Ma che bel posto Caltabellotta!
Complimenti, Annarita, felicitazioni e tutto quanto.
Dic 21, 2006 @ 22:07:00
Ho percepito la tua emozione.
E’ la stessa di mio padre, vigile del fuoco, ai bigliettini dei bambini che aveva salvato da qualche calamità, l’emozione immagino, di un medico o infermiere che strappano una vita alla morte, l’emozione del volontario che porge una coperta ad un bisognoso. L’emozione data dal sapere di donare qualcosa d’importante e che arriva. E gli scrittori lo fanno a volte in modo sublime.
Un abbraccio:)
Dic 22, 2006 @ 20:35:00
Sono felice per te, felice per i ragazzi, felice anche perchè tutto questo ti arriva da un paesino della mia Sicilia 🙂
Bello anche che seguano il blog, e che dicano che scriveranno 🙂