
Qual è la sua finalità?
Promuovere la pratica della lettura a voce alta ai bambini dai sei mesi ai sei anni.
Per diversi motivi:
- avere vicino un adulto, coinvolto in un processo affascinante come lo svilupparsi di una storia, fa nascere nel bambino una sensazione di protezione e stimola la sua curiosità
- i mezzi espressivi del bambino si arricchiscono grazie al contatto quotidiano con la lettura
- sono favoriti migliori risultati scolastici perché il bambino ha maggior familiarità con il linguaggio e quindi le sue capacità sono potenziate
Chi partecipa a questa iniziativa?
Genitori, pediatri, biblioteche e scuole, che apportano diversi contributi al progetto.
I genitori hanno frequenti contatti con i pediatri, i dottori che si occupano della salute dei più piccoli, e da loro possono ricevere consigli che non siano limitati solo alla salute fisica dei loro bambini. Le biblioteche possono arricchire gli spazi dedicati ai bambini e fornire utili indicazioni di lettura ai genitori. Le scuole possono ampliare le loro iniziative grazie alla collaborazione con i pediatri e con le biblioteche presenti sul territorio. Nasce così una rete di collegamenti che ha come scopo la valorizzazione delle qualità dei bambini, cosa veramente importante soprattutto per per i piccoli che vivano in situazioni di disagio familiare e sociale. Possono partecipare anche lettori volontari, tramite i referenti locali del progetto, svolgendo l’attività di lettura negli ospedali, nelle sale d’attesa degli ambulatori medici o durante gli incontri programmati nelle biblioteche e nelle scuole dell’infanzia.
Quali libri leggere?
Ovviamente tutti quelli che si ritiene possano essere utili, ma all’interno del sito di Nati per Leggere c’è un catalogo di proposte, scelte con cura secondo le esigenze e le capacità dei bambini. Questi libri sono edizioni speciali per il progetto, ad un prezzo più basso e a volte in formato ridotto, rispetto ai medesimi titoli che si possono acquistare in libreria.
Chi finanzia il progetto?
I fondi per l’acquisto dei libri e per ogni altra iniziativa vengono dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni e anche da donatori privati.
Consigli per i genitori
Dic 11, 2006 @ 21:45:00
Guarda, Annarita, che combinazione:
Alberto Manguel, a un convegno torinese in un intervento dal titolo «Il computer di Sant’Agostino», analizzava l’evoluzione storica del leggere, alla ricerca di affinità e differenze tra la mente umana e la mente elettronica.
«Ad esempio – ci spiega – oggi non ci meraviglia la lettura silenziosa, mentre nel IV secolo leggere a voce alta era considerato non solo normale, ma indispensabile per la completa comprensione di un testo, in cui erano assenti spazi e punteggiatura».
Proprio il Manguel di cui ho parlato oggi.
E tutto questo per confermare che ci sono più secoli di lettura ad alta voce, parrebbe, piuttosto che il contrario.
ciao.
Dic 12, 2006 @ 15:55:00
Non conosco Alberto Manguel e adesso vengo a vedere di chi si tratta. Certamente la lettura a voce alta ha sempre rivestito un ruolo importante nella società umana e quindi è giusto che iniziative ad hoc la promuovano soprattutto nella sfera infantile. Grazie e ciao.
Dic 12, 2006 @ 22:02:00
E’ vero, non c’è cosa per un bambino più affascinante della lettura ad alta voce. Ti pare che l’adulto ti accompagni in un viaggio meraviglioso e al contempo ti protegga. Per questo avranno incontrato enorme successo le fiabe sonore? Io le ho fatte ascoltare tutte a mia madre centinaia di volte. Poveretta:)
Dic 13, 2006 @ 06:29:00
Le fiabe sonore hanno costituito un ottimo surrogato della letteratura da parte degli adulti, inoltre c’era il fascino delle canzoncine così accattivanti e dei bei disegni. Ricordo bene con quanto piacere anche io ascoltavo i piccoli 45 giri un po’ graffiati nel mio mangiadischi arancione. “A mille ce n’è nel mio cuore di fiabe da narrar…” Bastava questo motivetto iniziale per volare via, sulle ali della fantasia. Le ho conservate tutte e sono piaciute molto anche
ai miei figli. Una curiosità. Anni fa ho scoperto che la casetta della strega, sulla copertina della favola di Hansel e Gretel, era l’esatta riproduzione di un meraviglioso dolce comparso in un numero della mitica rivista “La Cucina Italiana” della quale ero assidua lettrice e sperimentatrice.
“E’ una casetta con la porta di candito
se non ci credi puoi provare con il dito
la coprono tutta di fuori
di zucchero gran ghirigori
il tetto è di panna
e intorno che c’é?
Arance candite come piace a me.
Mi vien l’acquolina pensando alla cantina
di biscotti con la crema
dev’essere ripiena…
un morso le dò
per assaggiarla un po!”
Buona giornata